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Dazi oggi, il nostro pane quotidiano: Borsa svizzera in salvo, New York no

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.58) Motore a basso regime, partenza azzoppata e finale tutto sommato dignitoso con limitatissima perdita (meno 0.10 per cento su quota 11’598.62 punti secondo lo “Swiss market index”) per la seduta borsistica a Zurigo, fatto ancor più rilevante se si tiene conto del declassamento degli obiettivi di prezzo per vari titoli principalmente da parte degli analisti di casa “Ubs” e di casa “Barclays”. In ultima istanza, buona tenuta degli assicurativi (“Zürich insurance group Ag” e “Swiss life holding Ag”, più 0.87 e più 0.57 per cento entrambi; “Swisscom Ag” in interposizione sul podio (più 0.76); a palesare difficoltà consistenti soprattutto le identità “Logitech international Sa” (meno 2.51; è realtà fortemente esposta ai venti dei dazi Usa) e “Partners group holding Ag” (meno 2.63, ma si sta qui parlando di un prodotto in deprezzamento da due mesi a questa parte). Poco di raccontabile nell’allargato, soprattutto a causa delle relative quantità negoziate; pressione sul tecnologico (vedasi “Ams-Osram Ag”, meno 5.54 per cento). Dalle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, meno 0.02 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 0.27; Ftse-100 a Londra, più 0.32; Cac-40 a Parigi, meno 0.07; Ibex-35 a Madrid, più 0.49. In difficoltà Wall Street: Nasdaq, meno 2.60; S&P-500, meno 1.70; “Dow Jones”, meno 1.08. Cambi: 92.82 centesimi di franco per un euro, 81.54 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin in recupero al controvalore teorico di 69’493 franchi circa per unità.