(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.42) Cruda è e resta la realtà di un Covid-19 che per mille ragioni vorremmo essere questione superata e che invece continua a perseguitarci, e ben oltre la nostra percezione, al di là delle narrazioni abituali su una situazione epidemiologica che si starebbe evolvendo in modo favorevole: ciò è di certo possibile, ma nel frattempo si spendono ancora lacrime per tre altre vittime su suolo ticinese nell’arco delle ultime 24 ore ovvero 1’157 dall’inizio del computo e 28 nel contesto della quinta ondata ossia nel volgere di 25 giorni, e ci si allarma per il significativo rialzo il numero dei nuovi contagi, 825 da ieri all’alba di oggi, 139’537 in tutto, e di questi ben 23’834 nella fase corrente. 112 i degenti in ospedale, vale a dire 108 in reparti ordinari e quattro in reparti di terapie intensive. In peggioramento è inoltre lo satto dell’arte nel sistema delle case per anziani: 23 guarigioni ma 31 altri positivi, per effettivi 151 ospiti infetti su un massimo teorico di 4’743 posti-letto occupati (3.18 per cento, circa uno ogni 30); il “Coronavirus” è ora presente in un terzo esatto (23 su 69) delle strutture operanti in Ticino; necessario un altro ricovero (168 in tutto), nessun altro morto attribuito al Covid-19 (410 dall’inizio della pandemia) ma sei decessi rilevati per “altre cause” (1’879 nel periodo contestuale).
Privo di fascino e di sostanza l’aggiornamento – riscontri a ieri pomeriggio – sul passo incretato della campagna vaccinale: ciclo completo (cioè di base, doppia somministrazione o singola somministrazione dopo guarigione del soggetto) per il 72.3 per cento della popolazione avente diritto; solo al 46.3 per cento il “booster”, con risposta significativa solo tra gli “Over 65” (al richiamo hanno scelto di accedere quasi quattro persone su cinque fra quelle già trattate, e meglio il 79.0 per cento); 672’793 le dosi utilizzate con esito positivo.