(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.47) Su un punto ha di sicuro ragione Giorgio Merlani, medico cantonale: benché ci sperassimo, e benché qualche sprazzo di luce fosse comparso sul percorso, alla cresta della seconda ondata pandemica da Covid-19 non siamo ancora giunti. Perché sì, evidenze ultime – riferimento invero a tre giorni addietro, pubblicazione stamane – raccontano dell’essere calata al 19 per cento la quota dei positivi sul totale (1’010) dei tamponi effettuati; ma a questo si fermano le note positive, dovendosi per contro rilevare la presenza di altre sette anime nella triste contabilità dei morti in 24 ore, ossia da ieri all’alba di oggi, per “Coronavirus” quale causa primaria o quale concausa, aspetto questo su cui non sarebbe tra l’altro priva di importanza una definizione spartiacque; sette vittime, in totale 530 da marzo, 351 nel primo blocco e dunque 179 nel secondo, dunque in proporzione d’un terzo (33.77 per cento) sul totale nella sola seconda fase. Sempre a pesante squilibrio, in forza dei decessi, la bilancia tra ingressi (32) e dimissioni (33) per quanto riguarda le strutture nosocomiali; 352 sono ora i pazienti ricoverati, nell’11.08 per cento dei casi (39 persone) in reparti di terapia intensiva. Altri 246 i contagiati, per un totale di 15’457 da martedì 25 febbraio e di 11’926 dalla seconda parte dell’estate ad ora; su cifre dell’altr’ieri, 1’589 le persone in isolamento, 3’091 quelle poste in quarantena.