(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.25) Verranno giorni di libertà da questa angoscia, verranno tempi in cui l’avvenire non somiglierà più ad un buco nero in fondo al tram: ne siamo certi. Anche oggi, e tuttavia, la realtà della cronaca covidiana ci consegna numeri e scenari a tinte fosche, primaria evidenza il ritorno delle vittime alla doppia cifra nell’arco di 24 ore, 11 i morti ovvero 435 nella seconda ondata e 350 nella prima per un totale di 785 decessi da attribuirsi “in toto” o “in parte” alla pandemia. Balzo preoccupante per quanto riguarda i nuovi contagiati, 312 in più, totale 23’705 il che equivale al peraltro previsto superamento della soglia dei 20’000 casi (20’174 per la precisione) solo da fine estate ad ora; altri 31 i ricoverati in strutture nosocomiali ticinesi, in coincidenza con 33 dimissioni; i pazienti ospiti di reparti di terapia intensiva sono ora 47 (altro piccco), 366 in tutto i degenti. Invariati i valori accessori: sempre nell’ordine di un “test” positivo ogni cinque effettuati, in dato compiuto al 21 per cento, i tamponi sottoposti a controllo in laboratorio (1’251 nella giornata di lunedì 28 dicembre); 1’391 i soggetti in isolamento, 2’327 quelli in quarantena a rigore di valori aggiornati all’altr’ieri. Nel giorno in cui vengono accusati altri tre decessi (335 in tutto), risale nel frattempo a quota 20 il numero delle residenze per anziani in cui il “Coronavirus” è presente; dal bollettino delle ultime 24 ore constano inoltre 10 altri contagiati a fronte di sette residenti dei quali è stata indicata l’avvenuta guarigione; 171, al momento, i residenti di cui è confermata la positività; un ricovero in più.