(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.02) Tre giorni consecutivi senza né decessi né contagi, tre almeno e che non si tratti del mero effetto di un passaggio a vuoto per mancata registrazione, serviranno per fissare l’effettivo momento di respiro, il primo tempo reale in cui potremo dirci che forse qualcosa è cambiato. Sino a quelle 72 ore di stasi, ovviamente meglio le due cifre rispetto alle tre cifre ed ancor più ovviamente la cifra singola rispetto alla cifra doppia; cinque morti in più tra ieri ed oggi, in Ticino, cinque morti che si aggiungono ai 258 precedenti per un totale di 263 accertati, ci dicono invece che il Covid-19 continua a manifestarsi senza pietà per uomini e donne, “veri” anziani o “nuovi” anziani che essi siano, con o senza patologie conclamate o latenti o quel che d’altro vogliasi includere; e ci dicono anche che, nello scenario più probabile, saranno da computarsi oltre 300 vittime, all’incirca una ogni 1’000 abitanti. Numeri da terrore, numeri maturati in soli 37 giorni; si pensi, ed è un dato di confronto di solo impatto, che 187 furono i morti per incidenti straali nell’intero 2019 e su tutto il territorio della Confederazione, dove invece – a valori delle ore 14.00, quindi con aggiornamento per soli 12 Cantoni su 26 – 1’214 sono stati sino ad ora i coperchi sulle bare, e 26’104 i casi di contagio (Ticino, 2’927, più 15 nelle ultime 24 ore; 265 ancora i ricoverati, di cui 60 in terapia intensiva, e di questi ben 50 da intubati). Dalla “normalità”, da quel che vorremo poi intendere come “normalità”, si resta ancora assai lontani.