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“Coronavirus” di giornata, tre decessi ed un nuovo contagio ogni minuto

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.37) Un decesso a causa del “Coronavirus” ogni otto ore, nelle ultime 24, indica quanto realmente il Ticino sia ancora distante da una qualsivoglia forma di normalità nel contesto covidiano, non trattandosi di episodio ma della conferma di una costante – lo stillicidio, per l’appunto – da cui veniamo accompagnati con rare, rarissime interruzioni; e difatti sono 90 le vittime nel contesto della quarta ondata, e 1’085 quelle rilevate dall’inizio della pandemia. All’evidenza si associa il progredire dei nuovi contagi, sempre sul passo della quadrupla cifra giornaliera ed anzi alla media di una persona ogni minuto all’incirca: erano stati 1’473 nel transito dall’altr’ieri a ieri, sono stati 1’421 nel passaggio da ieri all’alba di oggi, dato complessivo ad 82’018 persone colpite – e dunque ci si approssima ad un quarto della popolazione reale – ovvero a 48’237 positivi nella sola fase corrente. Non basta, a mo’ di contraltare, il lieve calo nel numero di posti-letto occupati: 158 al momento i degenti in strutture nosocomiali, vale a dire 143 in reparti ordinari e 15 in reparti di terapie intensive.

Complesso lo stato dell’arte nel sistema delle residenze per anziani: dichiarato un altro decesso (per solo Covid-19, fanno 397; per asserite “altre cause”, nel periodo corrispondente, risultano 1’707 morti di cui cinque nelle ultime 24 ore), comunicato anche il ricovero di un altro ospite (totale 148); restano 22 (su 69, dunque un terzo) le strutture in cui il “Coronavirus” è entrato o rientrato dopo la cesura a numeri azzerati; 25 le guarigioni dichiarate a fronte di 11 nuovi contagiati, per un totale ora di 107 residenti positivi. Su cifre aggiornate a ieri la situazione della campagna vaccinale: coperto con trattamento di base (doppia somministrazione o singola somministrazione dopo guarigione del soggetto) il 71.3 per cento degli aventi diritto; già oltre la terza dose il 38.6 per cento dei vaccinati in prima battuta, quota questa che sale al 74.7 per cento fra gli “Over 65”.