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Commesse pubbliche in Ticino, concessionarie “Volkswagen” nel mirino

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Evidenze, per il momento, non ci sono. Cioè: è in corso un’indagine, aperta addirittura nelle prime ore di martedì 26 giugno 2018; otto giorni or sono, tale indagine è stata estesa per “nuove fattispecie” ed a campo più vasto; nel contesto di queste attività, alcune strutture sono state sottoposte a perquisizione, dal che si deve dedurre l’acquisizione di materiali, con quale esito tuttavia non si sa. Unica cosa certa: nel mirino della Commissione della concorrenza (Comco) presieduta da Andreas Heinemann e diretta da Patrik Ducrey si trovano oggi vari concessionari del marchio “Volkswagen”, sospettati di aver stipulato sin dal 2012 una serie di accordi illeciti nel contesto di commesse pubbliche per la fornitura e di autoveicoli e di veicoli commerciali, su bandi indetti nel territorio cantonale ticinese. Le illiceità contestabili, stando ad una nota diffusa stamane dai vertici Comco, sarebbero da ricondursi ad una sorta di accordo di cartello sulle condizioni di vendita per i veicoli oltre che sulla ripartizione territoriale, aspetto quest’ultimo che sarebbe stato esteso anche al contesto delle compravendite con privati, sempre con riferimento ai mezzi della casa automobilistica germanica

Non solo: sempre a rigor di dichiarazioni, nel corso dell’inchiesta sarebbero emersi “indizi secondo i quali i presunti accordi in relazione alle commesse pubbliche” andrebbero ad abbracciare un periodo assai più lungo rispetto a quello stimato in prima istanza, ovvero almeno dal 2006 e sino al 2018 compreso, e con il coinvolgimento di altri operatori nelle “presunte pratiche anticoncorrenziali”. Tesi: da stabilirsi – testuale – “se effettivamente esistano accordi illeciti in materia di concorrenza”. Tutto molto sfumato, tutto molto aleatorio, per il momento.