Home CRONACA Ceresio, tossine da alghe nel Golfo di Agno: bagni sconsigliati

Ceresio, tossine da alghe nel Golfo di Agno: bagni sconsigliati

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Se avete la pelle sensibile, evitate. Se per caso toccate l’acqua, evitate di ingerire. Se per caso volete proprio fare il bagno lì, sùbito dopo buttatevi sotto la doccia sino a far sbottare una qualunque Greta Thunberg ma non toglietevi da lì prima che le abluzioni vi siano arrivate tre centimetri sotto l’epidermide. Se per caso vedete un tappetino verde affiorare dall’acqua ma quello non vi sembra essere prodotto di un’azienda, evitate. Se avete un cane, evitate che il botolo in questione si bagni. Raccomandazioni che possono bastare – ce ne sarebbero altre, ma siamo in tempi di leggi leggine e lacciuoli in ogni dove e ci si consentirà pertanto di limitarci alle direttive più utili – per suggerire di stare alla larga dal Golfo di Agno, dove riscontrasi una rilevante fioritura di alghe azzurrine già di solito presenti nel Ceresio, ma ora esplose con accumuli in corrispondenza di varie spiagge; alghe azzurrine fa rima con tossine, quelle rilasciate e che a loro volta rimano quali microcistine ed anche neurotossine, e ad ogni modo le microcistine (dal nome dell’alga, Microcystis aeruginosa) sono notevolmente irritanti potendo sia scatenare reazioni allergiche cutanee sia sintomi gastrointestinali.

Un motivo in più per invitarci a tener d’occhio tali ammassi che vanno dal color rosso mattone al color verde brillante (in Australia, per esempio, il verde è di un verde accecante), a restare sulla riva e ad aspettare gli eventi; guai a limitarsi della prima impressione, ché la Microcystis aeruginosa è infida ed a volte seguendo il vento, a volte facendosi trascinare dalle correnti, a volte appoggiandosi ad animali acquatici riesce a spostarsi ed a raggiungere parti del lago in cui all’apparenza non vi sarebbe traccia del pericolo. Fra i “comportamenti” che possono mettere a repentaglio l’incolumità del bagnante o di un suo animale, il celarsi dietro a masse filamentose ed a schiume che dunque occultano gli addensamenti medesimi; in piena luce, nessuna difficoltà di riconoscere il problema; all’alba o al tramonto, discorso diverso. Morale: si aspetti che le temperature calino ancora un po’ e che giunga un’altra ondata di piogge; quanto alla prevenzione del rischio di contatto, in alcune zone è già in corso l’opera di transennamento o di delimitazione delle aree.