Rischia di passare sotto silenzio, per le note questioni di emergenza sanitaria, una ricorrenza storica da celebrarsi sul territorio fra poco più d’un mese: domenica 3 maggio i 200 anni dalla nascita dello scultore Vincenzo Vela da Ligornetto che è ora quartiere di Mendrisio, “curriculum” talmente noto da non richiedere accertamenti se non sulla diffusione dell’opera prestata, sicché di Vincenzo Vela si percepisce la visibile esperienza, solo che s’abbiano voglia e facoltà di fare due passi, in una ventina di luoghi pubblici ed in altrettanti musei, non dicendosi delle collezioni private (compresa quella – spesso itinerante su suolo italico – della famiglia di Vittorio Sgarbi critico d’arte). Non al giorno del bicentenario, ché la data è assai e troppo prossima, ma “al più presto, in tempi migliori”, il rinvio dell’apertura di una grande mostra al museo che dall’artista prende il nome essendo peraltro stato suo luogo di residenza e di “buen retiro”; vari inoltre i progetti interdisciplinari in programma, al pari delle attività di mediazione culturale che erano state ideate all’indirizzo di differenti tipologie di pubblico.
Nel frattempo, in gestione a distanza, l’iniziativa “Caro Vincenzo, questa cartolina è per te”: bambini e ragazzi – nessun limite di età – sono invitati a disegnare, o a descrivere in parole, una torta di compleanno virtuale per lo stesso Vincenzo Vela; le prime 200 opere saranno poi esposte al museo. Una proposta anche per quanti, giovani e adulti, abbiano dimestichezza con i video: produzione di un filmato – 30 secondi la durata; non è richiesta alcuna tecnica particolare, vale anche il prodotto artigianale e realizzato con un cellulare – in cui raccontare ricordi, immagini, aneddoti e fatti qualunque che siano afferenti alla vita ed all’attività di Vincenzo Vela; anche in questo caso verranno.. esposti i primi 200 lavori pervenuti, nel senso che i video troveranno spazio sia sul canale “YouTube” sia in apposita sezione sul sito InterNet del “Museo Vincenzo Vela”; il materiale sarà infine montato in un documentario.