Da un giro di orizzonte tra specialisti in contesto europeo, se si parla di arte contemporanea israeliana, è probabile che si esca con un pugno di mosche; figurarsi quando l’interesse viene circoscritto al tempo della genesi e del consolidamento della “Stella di Davide” in quanto nazione. Con merito destinato anche a superare le intenzioni provano a squarciare la cortina dei “Mai visto” i responsabili del “Mact-Cact” di Bellinzona, nei cui ambienti di via Tamaro 3 – dove è tra l’altro in corso la personale dedicata a Pier Giorgio De Pinto – è in allestimento un tributo alla produzione fra il 1950 ed il 1980, con opere di artisti tutti nati prima della costituzione dello Stato di Israele (ma o già sul territorio o ad esso approdati portando addosso l’“humus” di altri luoghi) e tutti già deceduti (l’ultimo nel 2021). Per tramite delle loro opere, dunque, Aharon Kahana (1905-1967) e Raffi Lavie (1937-2007) e Lea Nikel (1918-2005) ed Igael Tumarkin (1933-2021) aiuteranno a comprendere alcune dimensioni originali dall’astratto alla figurazione, con materiali di vario genere ed in profili dai quali lasciarsi sorprendere. “Vernissage” sabato 24 settembre, ore 17.30; apertura domenica 25 settembre, conclusione domenica 18 dicembre; facoltà di accesso dal venerdì alla domenica, ore 14.00-18.00.