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Area di svago sul Laveggio, Stabio in campo con un progetto

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Il Laveggio esiste, e non da oggi, per quanto la sua ridefinizione da area paludale, palustre e paludosa in rivo ovvero fiume sia fatto storicamente recente, men d’or è un secolo (anno 1925 per la precisione) ovvero ai tempi in cui fu giocoforza il procedere alla bonifica ed al prosciugamento, dovendosi da quelle parti far correre la rotaia nel tratto Mendrisio-Valmorea con punto esatto di transito al chilometro 1.574 direzione frontiera a Stabio frazione Santa Margherita. Di un Laveggio che non sia soltanto acqua corrente ed oggetto di rapidi sguardi da distanza si ragiona da un pezzo; nei nuovi propositi dell’autorità comunale di Stabio, invece, entra in gioco un’area di svago da situarsi a fianco della zona utilizzata per le attività di aeromodellismo.

Idea, “Dare la possibilità ai cittadini di andare oltre un aspetto puramente visivo”; strategia, diversificare gli ambienti acquatici valorizzando il paesaggio; modalità operativa, strutturare il fondo dell’alveo con la posa di alcuni massi calcarei e di legno morto, aggiungendo sulle sponde elementi di vegetazione riparia tipica ed una decina di alberi ad alto fusto oitre ad arbusti autoctoni. In un secondo tempo, l’area di svago sarà dotata di gradonate, sedute e guadi, in quest’ultimo caso con l’utilizzo di blocchi da scarti di marmo da prelevarsi alle cave di Arzo: “Pietra locale, ideale per lavori e per interventi di ingegneria naturalistica sui corsi d’acqua del Mendrisiotto”, così dal Municipio. Per quanto riguarda l’aspetto gestionale, previsto un piano operativo sul medio periodo (tre anni), finalità il controllo delle nuove strutture, l’attuazione di sfalci attorno alle giovani piante ed agli arbusti e lo svolgimento di attività irrigue oltre che di prevenzione dalle neofit