Chi l’avrebbe mai detto: Paolo Rossi, che fu ai vertici tecnici dell’“Azienda elettrica ticinese” ai tempi della massima espansione e che in nome dell’Aet (anzi, già da “ex”) si trovò a sopportarne di ogni tipo, torna sulla scena dell’Aet stessa, e da primattore: in qualità di direttore dell’“Azienda elettrica di Massagno-Aem”, egli è infatti contraente – con Roberto Pronini per l’altra realtà, quella che in… autonomia dipende al 100 per cento dal Cantone – dell’accordo di collaborazione ufficializzato stamane e pertinente ad una nuova “suddivisione funzionale dei ruoli, nel’interesse delle due aziende e della clientela della Aem”, come recita una nota-stampa congiunta. Integrazione, fusione, accorpamento, aggregazione? No, ma una cosa che “cuba” di più: all’Aet viene appaltata la vendita dell’energia di produzione Aem nel comprensorio, e ciò per 15 anni; in Aem continueranno ad occuparsi della gestione della rete e del “front office”, comprese le operazioni amministrative e finanziarie, mentre all’Aet si faranno carico di inserire la produzione Aem – che arriva dalla centrale idroelettrica “Stampa” – nel portafoglio di fornitura.
Non è tutto. Nella medesima bottiglia, e chi voglia raccogliere raccolga, ci sono altri due due messaggi: a) “Aet ed Aem intendono verificare come sviluppare sinergie nell’àmbito delle attività industriali e di servizio, facendo capo all’economia di scala per ridurre i costi e per aumentare l’efficienza”; b) “Aet ed Aem sono aperte al coinvolgimento di altre aziende che condividano le finalità dell’accordo sottoscritto”. E perché mai si dovrebbe aderire? Perché il modello proposto con l’accordo di collaborazione è dichiarato quale “base per l’avvio del processo di trasformazione del comparto elettrico in Ticino”, forse e senza forse quel che Paolo Rossi aveva in mente – nel segno della piena applicazione della Legge sull’Aet, che è normativa non propriamente recentissima – ancora quand’era sulla tolda di comando dell’altra nave: titolarità su produzione ed energia al Cantone, distribuzione all’utenza (e, quindi, gestione della rete) ai Comuni. Curiosità: andare a verificare se ed in quali tempi Paolo Rossi e Roberto Pronini condividevano i medesimi corridoi…