Vera, no; riferibile ad un originale, nemmeno; in violazione dei diritti di marchio, sì, e ciò sull’evidenza di un accertamento effettuato in tempo reale con chi quel marchio rappresenta. Per quanto indicata nei documenti di accompagnamento come una “show-car in vetroresina”, ed illustrata a parole come un simulatore di guida, quell’auto è un falso o, perlomeno, come tale essa è stata contestata da operatori della Guardia italiana di finanza quando nelle scorse ore il “prodotto” – chiamiamolo così a scanso di equivoci – è stato sottoposto a verifica sul transito a Chiasso direzione Svizzera: nientemeno che una “Ferrari” da “Formula 1” con l’identificativo “Niki Lauda”, cioè nel nome del campione austriaco venuto a mancare nel maggio 2019, a Zurigo, all’età di 70 anni. Il modello era collocato sul pianale di un camion e, come si rileva da un’informativa della stessa Guardia di finanza, la presenza della scritta “Ferrari” sul contagiri fissato nel cruscotto è bastata per indurre al sospetto di una contraffazione. Marchio non apposto nella sede della casa madre e marchio non apposto da un licenziatario, ergo sequestro della vettura contestualmente alla denuncia dell’esportatore. A sensazione, storia non finita qui.