Home CULTURA “Teatro delle radici”, 40 anni (più uno) in riflessione sul “sé”

“Teatro delle radici”, 40 anni (più uno) in riflessione sul “sé”

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40 anni da celebrarsi nella versione “più uno”, causa blocco della programmazione di attività nel 2020, per un “Teatro delle radici” che nel panorama ticinese ha ormai caratteristiche proprie dell’istituzione irrinunciabile, vogliasi per la qualità dei percorsi culturali proposti, vogliasi per la rete di relazioni intessute all’estero dove l’identità del progetto ideato da Cristina Castrillo è ben nota. La ripartenza, e trattasi di scelta assai ben ponderata, va sotto il segno del lavoro “Re-cordari”, verbo latino il cui significato è “passare ancora dal cuore”: da mercoledì 22 a sabato 25 settembre (ore 20.30), ed ancora domenica 26 settembre (ore 18.00), al “Teatro foce” di Lugano la rilettura dei passi compiuti nel dare concretezza ad una propria idea di teatro; in scena Giovanna Banfi-Sabbadini, Andrea Fardella, Bruna Gusberti, Ornella Maspoli, Monica Muraca, Massimo Palo, Fulvia Romeo, Nunzia Tirelli, Carlo Verre, Chiara Vighetto ed Irene Zucchinelli, dietro alle quinte Camilla Parini, Silvia Genta e Damian Soriano; scenografia di Luka Minotti, Claudio Palo e Massimo Palo; drammaturgia, disegno di scena e regìa di Cristina Castillo, assistenza regìa di Bruna Gusberti. A seguire: sabato 2 (ore 19.00) e domenica 3 ottobre (ore 17.00), al “Teatro Paravento” in Locarno, in scena “Transumanze”; venerdì 8 (ore 20.30) e sabato 9 ottobre (ore 20.30), al “Teatro delle radici” in Lugano, in scena “Graffio sul bianco”.