Quattro soggetti, tutti indicati come cittadini svizzeri con domicilio oltre San Gottardo, coetanei o quasi coetanei tra di loro (37, 39 e 40 anni gli uomini; 39 anni la donna), sono stati tratti in arresto nella prima serata di ieri con interventi multipli ed a più tappe di effettivi della Poltrasporti, della Polcantonale e della Polcom Bellinzona sugli sviluppi di quella che a prima vista sarebbe sembrata una sciocchezzuola, ossia il richiamo verbale che agenti della Poltrasporti stessa, a bordo di un treno in arrivo alla stazione Ffs di Bellinzona quartiere Giubiasco, avevano rivolto al quartetto causa mancato utilizzo della mascherina di protezione, come da obblighi per i viaggiatori qualora essi si trovino in ambiente chiuso. Un rifiuto a collaborare e ad adeguarsi, quello opposto dai tre uomini e dalla donna, che ha indotto i poliziotti a procedere all’identificazione ed alle verifiche del caso, e qui la svolta inattesa: a convoglio fermo, il 37enne si è sganciato repentinamente dal gruppo tentando la fuga; gli agenti hanno reagito, ma contro di loro alcuni dei citati soggetti si sono scagliati ripetutamente – così nella ricostruzione fornita da fonte ufficiale – o hanno fatto in modo da ostacolare l’intervento. Parapiglia, aggressione, dispersione del gruppetto sino alle estremità dell’area dello scalo ferroviario, ed in ultimo il blocco dei tre uomini e della donna anche con l’utilizzo dello “spray” urticante. In ultimo, la scoperta: nelle disponibilità del quartetto c’era droga, ed in misura più che sufficiente per far scattare la denuncia causa contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. Il tutto a corollario di addebiti quali violenza o minaccia contro le autorità e contro i funzionari, impedimento di atti delle autorità e vie di fatto. Poi ci spieghino, costoro…
