(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.34) Dopo essere stati alle prese con un “lockdown” da quarto grado su cinque (occhio, in Ticino non è mai stata raggiunta la pienezza della restrizione), a poco a poco ci avvieremo anche verso il “withdrawal”. Ci avvieremo; ma, si perdoni la decisa opposizione al lassismo, senza conforto alcuno da parte dei numeri. Dei quali si dice per solito che essi, di natura, non sono né belli né brutti; spiegatelo a quelle famiglie in cui stamane le lacrime non trovano sosta, altre sette le vittime da “Coronavirus” nel volgere di 24 ore, sempre quella la media e ciò non consola, 288 in tutto i morti accertati in 42 giorni. Come rendono noto i portavoce del medico cantonale e dello Stato maggiore cantonale di condotta, inoltre, siamo alle prese con altri 26 casi di contagio, per un totale di 3’058 evidenze a decorrere da martedì 25 febbraio, prima comunicazione confermata. Sole cinque le persone dimesse da strutture nosocomiali tra ieri ed oggi, per un totale di 621; in condizione di ricovero restano 237 soggetti, di cui 182 in reparto e 55 in terapia intensiva; di queste ultime, sempre tre su quattro (42 unità in effetti) quelle intubate.