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Hockey Nl / Il Lugano è riHnato, messo sotto il BielBienne

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Ritorno al successo, previa polemica con striscione comparso sugli spalti a sfida non ancora iniziata (categoria: “supporter”, pazienza finita) ed in confronto tecnicamente non eccelso per prevalente cumulo di sbavature, per il Lugano hockeystico temporaneamente affidato a Hnat Domenichelli dopo l’improduttiva gestione di Sami Kapanen, silurato sùbito dopo la Waterloo nell’ultimo “derby” ticinese di National league, appena tre giorni addietro. E poche storie: ad uscire senza beneficio è il BielBienne, meno brillante rispetto ad inizio stagione ma sempre sulla locomotiva. Mostruoso il periodo inaugurale, dove dei bernesi vengono rilevati tre tiri in tutto e senza frutto, mentre nel mazzo delle 16 conclusioni di marca bianconera ecco spuntare un doppio vantaggio sempre ispirato dal neoacquisto David McIntyre (0.27, Linus Klasen; 8.23, Romain Loeffel); slancio vanificato, e potete immaginare il malumore sugli spalti, nei 61 secondi intercorsi fra il 21.26 (Jason Fuchs) ed il 22.27 (Mike Künzle), a doppio assist per Toni Rajala; all’ultima pausa, tuttavia, i luganesi si ritrovano ancora avanti, seconda firma di Romain Loeffel (39.51) su ingaggio vinto da Jani Lajunen.

Trampolino di lancio verso la vittoria? Manco per nulla, difesa trafitta (43.27) da Ramon Tanner in inferiorità numerica. Chi di “shorthanded” ferisce, recita un proverbio mai sentito, di “shorthanded” perisce: provvede Alessio Bertaggia, 52.29. Finalino dimostrativo di vecchia tesi, quella secondo cui cosa semplice batte cosa complicata: in superiorità numerica, Antti Törmänen tecnico del BielBienne sceglie di togliere il portiere Elien Paupe per generare un sei-contro-quattro, cinque secondi e Romain Loeffel a segno per il 5-3 (58.41, tripletta personale nello spazio di 50 minuti effettivi. Prima di stasera, l’attaccante “chauxois” era a quota due. Due). Estremo difensore dentro, estremo difensore fuori, altro sei-contro-quattro determinato dalla penalità inflitta a Linus Klasen (59.34), disco perso, altro “shorthanded” che si stampa sul conto di Alessandro Chiesa (59.55). Game over, quanta sofferenza, ma Hnat Domenichelli calatosi in ruolo supplementare (dopo l’interinato, cioè a nuovo “staff” definito, egli tornerà alla sola funzione di direttore generale), mette in cascina un’inversione di tendenza; non è poco.