Notizia uno: sì, il virus “West Nile” è giunto in Ticino; giravano voci, le voci rimbalzavano anche in ragione della contiguità territoriale con aree lombarde in cui alcuni casi erano già stati registrati, ed ora vi è la conferma dalle autorità sanitarie cantonali. Notizia due: nessun rischio sussiste oggi per i cittadini ticinesi, essendosi conclusa la stagione in cui le zanzare proliferano e, nel contempo, non sussistendo trasmissione del virus da uomo a uomo. Di che prendere coscienza del problema, dunque, ma senza allarmismi: alla novità non corrisponderanno infatti modifiche nelle raccomandazioni in essere, raccomandazioni suscettibili eventualmente di aggiornamenti in ragione dell’evolversi della situazione, come confermano dall’Ufficio del medico cantonale, titolare Giorgio Merlani; il soggetto colpito da “West Nile”, e che è indicato sommariamente quale “residente in Canton Ticino”, a fine estate “aveva sviluppato un quadro compatibile con una meningoencefalite”, infiammazione quest’ultima da cui sono affetti encefalo e meningi, vale a dire le membrane protettrici del midollo spinale e del cervello; in séguito a tale problema, imposto un ricovero durato vari giorni e nel cui contesto è stato acquisito quanto necessario per successivi approfondimenti diagnostici grazie ai quali, per l’appunto, l’infezione è stata attribuita al virus specifico.
Riscontri sporadici erano in realtà giunti già in precedenza, e sempre in Ticino, grazie ad alcuni campioni raccolti; anche nel corso dell’estate 2025, in particolare, due erano stati gli episodi significativi ed emersi per tramite del sistema di sorveglianza sulle malattie trasmesse dalle zanzare, che nel caso del virus “West Nile” sono uno dei due vettori di trasmissione (al pari della fauna avicola; come detto, l’uomo è da considerarsi come “ospite accidentale”, condizione condivisa con gli altri mammiferi). Doverose tuttavia la profilassi e la conoscenza: utile a sapersi è per esempio il fatto che, nella grande maggioranza dei casi, l’infezione decorre “in forma asintomatica o con sintomi lievi, simili a quelli di un’influenza estiva”; ancora, eventi rari sono le manifestazioni neurologiche più severe; in ultimo, ma non meno importante, è da considerarsi il fattore stagionale, nel senso che il rischio di contrarre l’infezione sul nostro territorio è limitato al periodo di diffusione delle zanzare.






















































































