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Venerdì da magro, digiuno e lacrime: nelle Borse il malumore è re e regina

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.25) Messaggio a tutti quelli che da taglio dei tassi da parte dei vertici della “Federal reserve” statunitense si aspettavano mirabilia e fuochi d’artificio: vi hanno preso in giro. Secchiate di acqua gelida sugli entusiasmi, ed effetti benefici azzerati per quanto riguarda le Borse, già nel chiudersi della settimana di contrattazioni e tanto su un lato quanto sull’altro dell’Atlantico, complici peraltro alcuni messaggi negativi endogeni (per la Germania, mercato dell’auto in difficoltà e con problemi denunciati da più fonti). Esperienza nelle lande di Elvezia, oggi: lusso in sofferenza (“Compagnie financière Richemont Sa” nelle retrovie, meno 2.96 per cento) e vari titoli oggetto di vendite da riallineamento sul listino primario, come documenta lo “Swiss market index” in perdita nella misura dell’1.03 per cento ad 11’934.07 punti dopo aver toccato il minimo di seduta a 11’927.33 punti ad un’ora circa dalla chiusura delle contrattazioni. Da “Swisscom Ag” (più 0.92 per cento) il miglior spunto. Nel ristretto lotto dei titoli sopra la linea per quanto riguarda l’allargato, non esplosivo ma interessante per conferma della continuità resta “Bally Callebaut Ag”, che aggiunge uno 0.39 per cento ai progressi delle ultime settimane e si ritrova sui 1’526.00 franchi il pezzo. Dalle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, meno 1.48 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 0.83; Ftse-100 a Londra, meno 1.18; Cac-40 a Parigi, meno 1.51; Ibex-35 a Madrid, meno 0.21. Incerta New York: Nasdaq, meno 0.20; S&P-500, meno 0.13; “Dow Jones”, più 0.17. Cambi: 94.85 centesimi di franco per un euro, 84.93 centesimi di franco per un dollaro Usa; ancora in ascesa il bitcoin, ora al controvalore teorico di 53’351 franchi circa per unità.