Home CRONACA Truffa “polacca”: colpo a San Vittore, arresto ad Arbedo-Castione

Truffa “polacca”: colpo a San Vittore, arresto ad Arbedo-Castione

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Aveva il bottino ed a questo punto il più era stato fatto, o almeno così credeva, un salto tra Cantonale ed A13 e poi pista libera verso il luogo in cui nascondere o consagnare a terzi il provento illecito; non sapeva, invece, che ogni suo passo era stato seguito e che le forze dell’ordine aspettavano soltanto di mettergli le mani addosso, fuori dalla “comfort-zone” che il tizio si era scelto. Un soggetto, età e nazionalità non rese note da fonte ufficiale, è finito in manette nelle scorse ore ad Arbedo-Castione dove era stato attivato il “cul-de-sac” a blocco dell’esfiltrazione dal luogo in cui poco prima aveva avuto luogo un’altra tra le ormai note truffe “polacche”, cioè telefonata-“choc” con annuncio di incidente, signora suo figlio è nei guai, serve una cauzione perché in caso contrario qui lo ingabbiano e buttano via la chiave, non si muova veniamo noi a ritirare i soldi. Colpo tentato e, all’apparenza, riuscito: ché a distanza di pochi chilometri, in territorio comunale di San Vittore, una donna aveva effettivamente ceduto alle pressioni dei malviventi e si era precipitata a raccogliere denaro e gioielli, così “consigliata” trattandosi in fondo di fornire una semplice “garanzia” per il rilascio del congiunto; i criminali non avevano in realtà idea d’esser già stati presi in contropiede, e cioè che la casalinga dall’impaurata voce era tutt’altro che intimorita ed invece stava reggendo il gioco al marito il quale, nel frattempo, si era messo in contatto con la Polcantonale e riferiva ogni progresso nella conversazione ed ogni spostamento.

E difatti: ritiro avvenuto (nelle forme del “ritiro controllato”: la situazione era sorvegliata con puntualità pari alla discrezione), collettore – cioè delinquente – in viaggio con un bersaglio grosso così, metaforicamente s’intende, sul tettuccio dell’auto; al di qua del confine cantonale, appena oltre gli svincoli che danno su Castione, un “fine corsa” imposto con la serena fermezza che s’impone nel non dar scampo al truffatore. Il quale, alla resa dei conti, tutto ha dovuto consegnare: denaro e gioielli (posti sotto sequestro), e sé stesso per quanto afferente ad un non breve soggiorno dietro alle sbarre. Altri accertamenti sono in corso; proprio a San Vittore era stato messo a segno un recente colpo dello stesso genere, utili sarebbero eventuali e non improbabili collegamenti tra gli autori.