(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.02) Non consola l’improvvisa frenata nel numero dei contagiati, non consola: innanzi tutto, perché essa giunge appena dopo una fiammata che aveva fatto séguito ad un dato in apparenza incoraggiante, e quindi un’eventuale tendenza sarebbe rilevabile sulla somma di più giorni; in seconda battuta, perché essa dipende in linea di massima dal numero di tamponi prelevati ed esaminati; in terza istanza, perché ad un dato isolatamente non malvagio fa da contraltare una nuova e drammatica rilevazione su altro versante. 11 infatti sono i decessi da mettersi agli archivi, per quanto riguarda le ultime 24 ore, nel Ticino che lotta strenuamente contro la diffusione dell’epidemia da “Coronavirus”; 11 le vittime di cui nemmen più vien detto che erano sofferenti per altre patologie, tant’era era sin dapprincipio irrilevante tale aspetto, giungendosi quindi al computo di 87 paia di occhi chiusisi, in resa al nemico invisibile, nel volgere di meno di cinque settimane dal primo allarme. 87 sui 237 morti “ufficiali” causa Covid-19 sul territorio elvetico, dato in verità da aggiornarsi a metà pomeriggio.
Quanto ai contagi, ultima evidenza a quota 1’727, “soli” 39 in più e sembra un’inezia rispetto ai 287 nel passaggio da giovedì a ieri; ma erano stati 47 nel giorno precedente, l’oscillazione dei valori emerge speculare al numero degli esami effettuati, nessun motivo credibile – e grava un “purtroppo”, e grava un “Vorrei ma non ho diritto a sperarlo” – per leggere qui un’inversione di tendenza o, meglio ancora, l’avvenuto superamento del picco. Dati generali, nel frattempo, alle ore 8.00 di oggi: in Svizzera, oltre 12’000 casi confermati; nel mondo, oltre 600’000, e 27’000 i morti.