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Ticino covidiano: due morti in una settimana, degenti di nuovo in tripla cifra

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.32) Altre due vittime, ed il ritorno alla tripla cifra per quanto riguarda i posti-letto occupati in strutture nosocomiali, nel tragico resoconto della settimana covidiana in Ticino. Come da cifre diffuse oggi nel consueto bollettino dall’Ufficio del medico cantonale, salgono dunque a 15 i decessi nel contesto della sesta ondata (cinque settimane) ed a 1’208 quelli rilevati dall’inizio della pandemia ed attribuiti direttamente al “Coronavirus”. Dei 100 degenti, inoltre, cinque si trovano accolti in reparti di terapia intensiva. In sosta all’apice il numero dei nuovi contagiati: 2’514 in sette giorni, ovvero 359 ogni 24 ore, i casi riscontrati in via ufficiale, un dato circa il quale è la stessa autorità di controllo ad affermare che esso potrebbe “(…) indicare un avvicinamento al picco”, ma non è detto perché potrebbe anche sussistere un inquinamento dei valori stanti le assenze per le vacanze estive; riferimento credibile è semmai quello pertinente al tasso di positività sui “test”, tasso “leggermente calato” e questo è un teorico indizio di rallentamento. Purtroppo, un rallentamento su evidenze sempre preoccupanti: avantutto perché il calo si configura nella dimensione di un 4.1 per cento, in seconda battuta perché i positivi nella sesta ondata sono ora 10’199, circa tre volte quelli dell’intera prima fase; inoltre, i casi in totale (vale solo il riscontro sui dichiarati) sono ora 161’256.

Sul dorso della pandemia mai effettivamente domata e mai effettivamente sotto controllo si insinua infine la consueta fotografia dal sistema delle case per anziani: dove, per chiarezza, serve che i cordoni sanitari siano stretti ed alla svelta, a mera tutela delle persone più fragili e dunque più esposte. Inaccettabile infatti è la morte di un altro ospite, i 417.o, a causa del Covid-19, così come bisogna interrogarsi sui 24 nuovi casi registrati in una settimana e, per saldo tra nuovi positivi e soggetti nel frattempo giunti a guarigione, sui 19 residenti tuttora infetti. Sette su 69 le strutture ancora colpite, cioè sette di troppo.

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