Idea lodevole, quella di rifornire varie scuole di tennis del territorio lombardo; non brillantissima, tuttavia, la pensata di passare ad un valico di frontiera “saltando” gli obblighi fiscali propri di un’importazione. Ci provò qualche giorno fa, e gli andò male, un cittadino italiano salito dalle parti di Lugano per acquistare qualche racchetta da tennis (ahem: “Qualche” si fa per dire, erano 86 prodotti della “Yonex” con tanto di regolari custodie, controvalore intorno a 14’000 franchi); i sette scatoloni presenti nell’auto non potevano in effetti passare inosservati agli effettivi della Guardia italiana di finanza al valico di Valsolda frazione Oria su Lugano quartiere Gandria, e da qui – come da odierna informativa – il blocco della merce. Pesanti le conseguenze economiche che ricadranno sul trasportatore; recupero dei diritti evasi, sanzione amministrativa, nome nei “database” dell’Agenzia dogane-monopoli. E per le racchette, almeno sino ad avvenuta oblazione dei gravami fiscali incombenti, in qualche “club” del Comasco dovranno aspettare ancora…