(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.30) Alle porte è un settembre in cui fonti sanitarie autorevoli sostengono essere inevitabile la recrudescenza del morbo; di che allarmarsi, non avendo l’estate mai portato ad una cesura reale ossia all’azzeramento di vittime e nuovi casi, come conferma anche l’ultima scansione settimanale sui dati da fonti dell’Ufficio del medico cantonale. Nulla può attenuare la preoccupazione, difatti, quando a distanza di due anni e mezzo dal primo manifestarsi del “Coronavirus” il Ticino si trova ancora costretto a registrare decessi (due, tra giovedì 25 agosto ed oggi), ovvero 35 nella sola sesta ondata e 1’228 dall’inizio del computo ufficiale. Si considerino inoltre i sempre clamorosi 712 nuovi positivi, media giornaliera facilmente calcolabile, e dunque 16’526 infetti solo nella porzione di stagione estiva già agli archivi (“terminus a quo”, mercoledì 22 giugno), come dire un decimo circa del totale (167’583 dal febbraio 2020). 38 i posti-letto ancora occupati in strutture nosocomiali, con due situazioni di pericolo particolare per ricovero in reparto di terapie intensive. Sostanzialmente invariato, il che vuol dire zero miglioramenti, nel sistema delle residenze per anziani: 10 gli ospiti guariti, 10 i nuovi positivi, saldo pari e quindi ancora 11 persone sotto Covid-19; nessun altro ricoverato, nessun decesso, ma ancora sette le strutture permeate dal “Coronavirus”.