Circa 80 relatori, nove sezioni tematiche, varie sessioni plenarie, un “forum” dedicato ai progetti di ricerca dei dottorandi di alcune università sul territorio della Confederazione; e, ancora, due serate di visite a porte aperte al “Teatro dell’architettura Usi” in Mendrisio ed al “Museo Vincenzo Vela” in Mendrisio quartiere Ligornetto. Con l’immagine di una poderosa macchina da guerra culturale si preannuncia, tra giovedì 6 e sabato 8 giugno, il “Congresso svizzero di storia dell’arte” che per la prima volta approda nella Svizzera di lingua italiana, avendo fatto tappa prima a Berna (2010), poi a Losanna (2013) e poi a Basilea (2016). Sede scelta, e giustamente, il “campus” dell’“Accademia di architettura Usi”; organizzazione sotto l’egida dell’“Accademia” stessa (per tramite dell’Istituto storia-teoria dell’arte e dell’architettura) in collaborazione con i membri dell’“Associazione svizzera storici e storiche dell’arte”; progetto di fondo l’aggiornamento del dibattito pertinente alla storia dell’arte ed in una prospettiva internazionale; un “novum” è, in tal senso, l’invito rivolto ad un Paese ospite, nel caso di specie l’Italia che sarà rappresentata dalla “Consulta universitaria per la storia dell’arte-Cunsta”. Direzione del congresso affidata a Sonja Hildebrand, Daniela Mondini, Christoph Frank e Marianne Burki, affiancati da un Comitato organizzatore e da un Comitato scientifico; iscrizioni entro metà maggio. In immagine, il fonte battesimale al Battistero di Riva San Vitale, una tra le più antiche e preziose testimonianze della Cristianità in Ticino.