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Sfiducia sul bancario, le Borse europee accusa il colpo ma New York si stabilizza

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.25) Per quanto non vi fosse da aspettarsi qualcosa di meglio, delude osservatori ed analisti il lunedì borsistico sulle principali piazze europee, principalmente a causa dell’irrompente sfiducia verso i titoli del comparto finanziario. Nel caso di Zurigo, pur in listino primario nel quale soltanto “Givaudan Sa” e “Nestlé Sa” riescono a difendersi in modo significativo sopra la parità (più 2.53 e più 1.23 per cento rispettivamente), affondano “Credit Suisse group Ag” (meno 9.58 dopo lunga sofferenza in doppia cifra) ed “Ubs group Ag” (meno 7.66); nella chiave della lettura generale, pur tra fibrillazioni varie, “Swiss market index” infine a quota 10’632.05 punti con flessione pari all’1.24 per cento, in verità dopo minimo a quota 10’538.35 alle ore 10.33. Noto lo stato dell’arte che è causa primaria della crisi: dopo il fallimento “pilotato” della “Silicon Valley bank”, la cui filiale britannica è entrata ora nell’orbita della “Hsbc holding plc” con acquisizione da salvataggio emergenziale, primo contagio già tra giovedì e venerdì con la chiusura della “Silvergate bank” che era particolarmente “orientata” all’àmbito delle cryptovalute; il cigno nero di giornata arriva non dalla California ma da New York, dove va ai titoli di coda la “Signature bank”; al lotto si aggiungano i dubbi sulla resistenza di altri istituti di credito a copertura “regionale”. Netta rimane la discrasia fra reale e percepito: una cosa sono infatti gli inviti a considerare le situazioni in termini oggettivi (singoli casi non formano sistema), un’altra cosa è il “sentiment” degli operatori e degli investitori, i primi tesi a minimizzare le perdite, i secondi a ripiegare su nuclei di maggior sicurezza, pur in presenza di reti di sicurezza garantite. Inevitabili le ripercussioni sull’allargato, che patisce oltre misura (ed oltre il ragionevole) gli scarichi di posizioni.

Quadro continentale, come anticipato, sulla medesima falsariga, e per riscontri: Dax-40 a Francoforte, meno 3.04 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 4.03; Ftse-100 a Londra, meno 2.58; Cac-40 a Parigi, meno 2.90; Ibex-35 a Madrid, meno 3.51. Un po’ più rasserenante l’evidenza a New York: Nasdaq, più 0.45; “Dow Jones”, meno 0.28; S&P-500, meno 0.15. Mercato dei cambi: franco svizzero di nuovo oggetto di interesse quale bene-rifugio, sufficienti ora 97.79 centesimi per un euro; 91.15 centesimi di franco per un dollaro Usa; balzo del bitcoin, ora al controvalore teorico di 22’137 franchi per unità.