Sacrosanto il diritto a manifestare un’opinione, si usa dire. Vero: ma non si lamenti e faccia poco il fenomeno chi, millantando contenuti valoriali per tesi assurde e non semplicemente eterodosse, pretende di godere di séguito acritico da parte di un uditorio o della stampa. Soprattutto in Ticino, che da qualche tempo a questa parte pare essere diventato una sorta di “refugium peccatorum” degli spostati e dei venditori dell’incredibile, molto molto in stile Tewanna Ray alias sedicente Capo White Elk cioè Cervo Bianco cioè quell’Edgar Laplante che mandò ai pazzi mezza Italia passando poi qui per fare altri numeri, e del resto della “carriera” al di qua dell’Atlantico ben si sa. Per dire di qualche nome tra coloro che con petulanza provano a ritagliarsi un pubblico ed un sedile in seconda classe sul treno della stampa: una volta ti trovi Gabriella Mereu con le sue teorie sulla cura dei tumori mediante urla ed insulti; un’altra volta quell’Aleksandr Gelevic Dugin già naz-bol e da taluni speso quale filosofo (confuso assaissimo, nel caso) e come “guru” di Vladimir Putin (certo, come no?); un’altra ancora ti prefigurano l’arrivo – sì, sarà a Lugano in ottobre per una conferenza – di Giulietto Chiesa giornalista, già dirigente della Federazione giovanile comunista in Italia, poi politico in quota Partito comunista italiano e poi europarlamentare, apprezzabile per alcune battaglie del passato ma negli ultimi anni infilatosi nel “tunnel” delle teorie cospirazionistiche (imbarazzanti. Solo per colui che le sostenga) sui tragici fatti dell’11 settembre 2001.
E peggio che mai accadrà domani, giovedì 1.o agosto, con la prevista presenza di tale Paolo Franceschetti alla Festa nazionale svizzera secondo declinazione dell’invero solitamente commendevole “Club Ticino vegano”. Peggio, e si spiega con un interrogativo canonico: che cosa ha a che fare costui con un appuntamento reiterato (da sei anni) come “cruelty free”, cioè in pieno stile vegano? Che c’entra, che cosa porta al significato proprio di una scelta che risponde ad intimi ma non contestabili convincimenti? Risposta: nulla. Paolo Franceschetti, per quei molti che di lui non abbiano mai sentito parlare, è proposto infatti come “studioso di esoterismo” e “studioso di astrologia” ed autore di un “blog” nel quale figurano temi quali spiritualità e presunti (ma non da lui) poteri occulti, tanto che dalla raccolta e dall’analisi dei materiali sono usciti ben tre volumi sotto il titolo “Sistema massonico e Ordine della rosa rossa”, definito senza mezzi termini quale “best seller” (e stupidi noi che stiamo ancora cercando nelle classifiche. Siamo intorno al trecentocinquantatremillesimo posto, a scendere, e non l’abbiamo ancora trovato). Ancora, e stiamo copiando bellamente: “Grazie alle sue indagini come avvocato di parte di casi famosi, ha approfondito molti noti delitti legati al mondo deviato dei poteri forti, come il caso (di) Aldo Moro, (il caso del) “Mostro di Firenze” del quale ha indicato i veri autori degli omicidi fino ai più recenti come il caso (di Massimiliano) Bossetti”. La sintassi è quella che è, ossia tale da non permettere all’allievo di superare gli esami di quarta media; i contenuti del pensiero di Paolo Franceschetti, invece, decollano dalla pretesa esistenza di un supercomplotto mondiale noto solo a pochi eletti – e quale supercomplotto sarebbe, del resto, se di esso fosse giunta notizia alla signora Bernasconi Mariangela in Coldrerio – e si slanciano verso la tesi della dimostrabilità dell’esistenza di questo complotto (“La verità è che le prove ci sono, poi e ovviamente sta a chi legge il prenderle in considerazione o no”; da un’intervista del settembre 2013 al sito “Controcampus.it”). Non solo: sempre che quanto riportato in quel documento sia un virgolettato autentico e non travisato, ad avviso di Paolo Franceschetti, “molte delle tesi complottistiche sono state ampiamente dimostrate”.
E così via, da svolazzo a svolazzo; il tema della conferenza, che diamine, ci racconta del resto una cosa parimenti seria. Come, ci siamo scordati di menzionarlo? Rimediamo sùbito: “Astrologia, karma e destino. Il tema natale influenza davvero le nostre vite?”. La tipica domanda che una persona sensata nemmeno dovrebbe porsi, tanto essa è ridicola. Amici vegani, buon pranzo in quel di Lugano via Pietro Peri, ma attenti alla digestione.