Home CRONACA Pala & piccone / “Defecate Switzerland” e l’autoassoluzione pronta cassa

Pala & piccone / “Defecate Switzerland” e l’autoassoluzione pronta cassa

359
0

Alcune perditempo di “Defecate Switzerland”, e scrivesi “Defecate” – verbo inglese, pronunzia inglese, si raccomanda – in luogo di “Renovate” perché più o meno questo ci sembra essere il livello di rispetto del prossimo da parte dei novelli “agit-prop”, trovarono modo stasera di offendere l’altrui buonsenso calando su Lugano e trovando persino ospitalità per una sorta di conferenza di presentazione. Ideologici, spessore mentale tra il lichene ed il minerale inorganico, carente la preparazione culturale, non pervenuta l’informazione sui fondamentali delle scienze in materie quali ambiente e collegati, insomma il solito e flebile armamentario di chi, quali massime espressioni culturali, ha lo sdraiarsi e l’incollarsi all’asfalto per impedire al prossimo di uscire con l’auto. Attestazioni emerse: propugnata l’illegalità quale strumento per imporsi, e non che si vergognino, anzi, a parere di costoro trattasi di strategia in tutto e per tutto “legittima”. Il virgolettato viene dalle labbra di un’attivista; aggiungiamo un’altra chicca, l’autoassoluzione. Autoassoluzione, dal momento che, ad avviso delle chiacchieratrici di turno, azioni simili a quella inscenata nel fine-settimana di Pasqua sulla A2 alla galleria del San Gottardo sarebbero prive di “alcuna forma di violenza”.

La vacuità mentale delle “Defecate” – verbo inglese, pronunzia inglese, si raccomanda di bel nuovo – impedisce loro di comprendere persino quale e quanta sia la violenza che invece è posta in essere con le occupazioni di sedimi stradali e con altri interventi che personaggini e personaggine confratelli e consorelle svolgono in varie nazioni, per esempio andando ad imbrattare edifici e monumenti ed opere d’arte. L’insipienza porta poi ad evitare i temi significativi delle questioni: chi siano i capi, quale sia la struttura, da dove arrivino i quattrini per il finanziamento delle “missioni” e, fra un po’, per pagare gli avvocati difensori che di questi ecoterroristi – ma no, li si era nobilitati troppo chiamandoli così: sono semmai ecopirla manovrati e manovrabili, l’indottrinamento è persino definito come un impegno morale – devono e dovranno occuparsi. Ecco, questo potrebbe essere un tema di interesse pubblico: chi stia dietro a simili operazioni, chi apra i cordoni della borsa per gli spostamenti e per il sostentamento e per l’organizzazione di incontri e per le pettorine ed ancora per l’apertura e per il mantenimento di siti InterNet, quali siano le relazioni e chi tenga i rapporti con organizzazioni quali il Climate emergency fund, a men che ci si voglia dire che in Svizzera tutto giunge da donazioni e da liberalità di vario genere.

Oh, magari è proprio così, invece. Beh: a giudicarsi sulla scorta della manciata di adesioni allo strombazzatissimo incontro odierno in quel di Viganello, rubinetto bell’e disseccato, da queste parti.