Condividevano la nazione di residenza (Italia), l’età (53 anni), l’abitacolo di una vettura ed un carico di cocaina – 40 chilogrammi all’incirca, trasporto da un milione e mezzo di franchi in vendita all’ingrosso e da tre milioni di franchi almeno in cessione a minuto – indirizzato a nord, mercato svizzero o mercati dell’Europa interna non si sa e per ora la cosa non ha grande importanza; la loro carriera da trafficanti di droga ha subito tuttavia un brusco inceppamento ieri mattina, attorno alle ore 7.05, quando il mezzo su cui i due stavano viaggiando è stato intercettato e fermato a Mendrisio quartiere Capolago, sulla A2, in corrispondenza dell’area di sosta “Segoma”, direzione nord. Serbo l’uomo, italiana di ascendenza non precisata la donna, celle necessariamente separate dopo interrogatorio da parte di agenti della Polcantonale ed arresto; fermo effettuato da specialisti dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini; “dossier” d’inchiesta nelle mani della procuratrice pubblica Valentina Tuoni, addebiti per infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti; non è da escludersi un collegamento con i tre arresti messi a segno venerdì 5 dicembre, in manette due germanici ed un olandese, nell’occasione sequestrata cocaina per il peso di 30 chilogrammi (vedasi https://ilgiornaledelticino.ch/coca-a-pacchi-trafficanti-in-manette-tra-novazzano-e-bellinzona).



