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Medicina di famiglia, primi semi nel terreno per un istituto in casa Usi

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“Medicina di base” secondo i burocrati federali, “Hausarztmedizin” in tedesco, “médecine de premier recours” in francese; “Medicina di famiglia”, suggeriscono dalle sponde dell’“Università della Svizzera italiana-Usi” nel porre le basi per un incontro pubblico funzionale al progetto ed alla strutturazione di un nuovo istituto – per l’appunto, dedicato alla medicina di famiglia che è concetto quantomeno più rappresentativo e meglio inclusivo – in seno all’ateneo. A discuterne, giovedì 4 novembre e meglio tra le ore 15.00 e le ore 18.00 (sede: aula polivalente del “Campus est” Lugano), saranno accademici di varie università, esponenti politici e delle istituzioni (tra di loro, Raffaele De Rosa consigliere di Stato e Franco Denti presidente dell’Ordine dei medici), ponendosi quali basi l’esigenza dell’offerta di formazione primaria, formazione continua, ricerca e servizi, “humus” ben conosciuto in àmbito Usi e sviluppato su vari percorsi (a titolo di esempio, nella formazione dei medici assistenti sono già presenti i corsi di aggiornamento post-laurea istituiti con cadenza annuale sotto egida dell’Ordine dei medici; idem dicasi per il progetto “Praxisassistenz” ideato ed introdotto nel 2020 sotto doppia primogenitura ovvero Ordine dei medici e Dipartimento cantonale sanità-socialità). Introduzioni a cura di Patrick Gagliardini (prorettore per la ricerca Usi), Giovanni Pedrazzini (decano della facoltà di Scienze biomediche) e Luca Gabutti (vicedecano della stessa facoltà); annunciato poi un intervento in teleconferenza, relatore Pierre-Yves Rodondi dall’Uni Friborgo, tema l’insegnamento della medicina di famiglia. Conferenza aperta al pubblico su iscrizione (“e-mail” all’indirizzo daniela.wirz@usi.ch) e con presentazione di un “certificato Covid”.