Home CONFINE Mattoncini tipo “Lego” ma… tarocchi: sequestri in serie nel Comasco

Mattoncini tipo “Lego” ma… tarocchi: sequestri in serie nel Comasco

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I “Lego” hanno fatto storia e scuola, i “Plastic city” furono loro concorrenti, e ci sono poi alternative quali i “Riwi”, i “Clemmy”, i “Blox”: nella scelta all’interno del magico mondo dei mattoncini da gioco per costruzioni, i bimbi ed i non più bimbi hanno di che sbizzarrirsi. “Alternative”, abbiamo detto, non “taroccamenti”. Ed erano invece taroccamenti della più chiara acqua oltre che a basso prezzo, secondo gli specialisti della Guardia di finanza (impegnati sul campo numerosi uomini della compagnia di Erba in provincia di Como), gli articoli posti in vendita all’interno di cinque esercizi commerciali – quattro negozi erano gestiti da cittadini cinesi, il quinto da cittadini italiani – nel territorio provinciale, fascia da Cantù ad Erba: articoli compatibili con quelli della “Lego”, ma con “design” ricalcante quello che è regolarmente oggetto di protezione sul territorio dell’Unione europea, ed in alcuni casi – via: se s’ha da truffare il cliente, lo si inganni per bene… – con la scritta “Lego” in etichetta. Il finale della storia, dopo accertamento nel segno del contrasto alla contraffazione di beni, non abbisogna di lunghe descrizioni: poste sotto sequestro 425 confezioni di giochi, deferiti all’autorità giudiziaria i rappresentanti legali delle aziende coinvolte.