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Lugano, fuga a ruote fumanti e minacce ai poliziotti: pirata della strada in manette

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Avete presente l’imbecille varesino di anni 30 che sabato ultimo scorso prese in contromano una rotatoria a Quartino in Comune di Gambarogno e da lì, lungo la Cantonale, sorpassò un’ambulanza in corsa di emergenza, sfondò due posti di blocco delle forze dell’ordine (Polcantonale prima e Polcom Bellinzona poi) e causò tre incidenti prima di finire nel “cul-de-sac” predisposto in viale Stazione a Giubiasco quartiere di Bellinzona? Bene, abbiamo la tipica notizia di cui avremmo fatto volentieri a meno: di quel soggetto esiste un clone con passaporto rossocrociato, età simile cioè 27 anni, domicilio nel Bellinzonese, idiozia (problema suo) e pericolosità (problema invece di tutti noi, per riverbero) almeno pari a quelle dell’altro personaggino. Un altro pirata della strada, materia che rientra fra gli addebiti mossi “ex post” e di cui il predetto dovrà rispondere, entra nella galleria dei talenti il cui volto, se fossimo in qualche centrale di polizia negli States, starebbe in qualche bacheca a piena vista, e non per meriti acquisiti ma a futura memoria di chi si trovi di bel nuovo ad incrociarlo; il tutto per fatterelli occorsi a partire dalle ore 1.10 circa di domenica, ma a Lugano, e con primario esito da sintetizzarsi nell’arresto del tizio medesimo.

A raccontare si fa persino fatica, tant’è l’incazzatura che monta al pensiero dei rischi cui simili conducenti espongono sé stessi ed il prossimo. Niente colore, niente sceneggiatura, ma la sola e nuda realtà: è piena notte quando agenti di una pattuglia della Polcom Lugano, in transito lungo riva Vincenzo Vela a Lugano, individuano una vettura con targa posteriore parzialmente occultata; lampeggianti, fermo dell’auto, due domande due al conducente che, al fin della licenza, scopriremo essere un 27enne domiciliato nel Bellinzonese e per l’appunto cittadino svizzero. Il tizio, per dirla con un eufemismo, si dimostra poco collaborativo e, appena vede uno spiraglio di spazio, pianta il piede destro sul gas e riparte sparato in direzione parallela alla sponda del Ceresio e poi in direzione del quartiere Cassarate; auto in fuga, e dietro la pattuglia. Velocità, immaginarsi: violazioni su violazioni nella “zona 30” di riva Giocondo Albertolli, due sorpassi in curva senza visuale, la linea di sicurezza trattata come non pervenuta, semaforo rosso bruciato all’intersezione con viale Carlo Cattaneo. Sulle tracce del guidatore anche altri mezzi, corsa del folle interrotta dal posto di blocco organizzato da agenti della Polcom Lugano in via San Giorgio; nell’imbuto, a spazi ristretti, persino un tentativo di inversione di marcia per la nuova fuga, ma proprio non c’era modo e magari il 27enne, tanto coraggioso nello scappare, a quel punto scopre di non saperci fare con i fondamentali della retromarcia. Discorso chiuso, mani sul volante e resa? Macché: come consta dalla ricostruzione fornita, e non vi è motivo per non credere a tale testimonianza, il giovane apre di scatto una portiera dell’auto, balza fuori e brandisce una chiave inglese “con fare minaccioso” (grazie per la precisazione da verbale, ma una “Hazet” tra le mani è bastevole come strumento ed atto intimidatorio nel contempo). Con il concorso di vari agenti, il 27enne viene bloccato ed ammanettato; effettivi della Polcantonale passeranno sùbito dopo alla fase degli accertamenti ed ai primi provvedimenti. La licenza di condurre, per incominciare, prelevata e ritirata.

Nel deferimento a competente autorità cioè al ministero pubblico, ovviamente, c’è qualche addebito in più. Incominciamo con la già ventilata denunzia dell’ormai ex-conducente (a sensazione, la patente è ormai parte del “compost” in qualche giardino) quale pirata della strada per grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale; aggiungansi la guida in stato di inattitudine, l’infrazione alla Legge federale sulle armi e l’impedimento di atti dell’autorità. Che cosa manca all’appello? Giusto: la violenza (o minaccia) contro le autorità e contro i funzionari. Male, se non malissimo.