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Logica, ma dove sei ? / Con le castronerie sui gay c’è chi va a nozze

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Una mezza sincope avrà accusato monsignor Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano o, iersera al rientro dalla giornata al Tamaro con giovani e famiglie della Diocesi: stando ad una testata giornalistica che si occupa anche di Ticino e di Svizzera, dalla Chiesa cattolica svizzera è giunto il “via libera” al “matrimonio per tutti”, nel senso che “l’unione delle coppie sposate civilmente sarà benedetta secondo lo stesso rito, indipendentemente dal sesso”. Strabuzzamento di occhi, indi un “Aaaah” apotropaico: è una decisione presa al Sinodo della “Chiesa cattolica cristiana”, quella in dissociazione totale dalla Chiesa cattolica sin dall’epoca del Concilio Vaticano I, facciamo buoni 150 anni ed in realtà le radici delle radici stanno proprio ad inizio ‘800, riferimento in Ticino la brillante parroca Elisabetta Tisi e punto di raccordo la chiesa titolata a sant’Edoardo (Saint Edward the confessor, base degli anglicani con cui i veterocattolici si dichiarano in piena comunione) in Lugano, sotto patronato della parrocchia di Zurigo. Tutto chiaro a tutti tranne che all’elaboratrice del pezzo su materiali di fonte Ats; ma, diremo, non è colpa né dell’agenzia di stampa né della collega in formazione. Domanda: in quel giornale, proprio nessuno deputato al controllo prima della pubblicazione, o almeno uno che sappia di cose che hanno a che vedere con il credo e con le fedi professate a queste latitudini?