Non è che s’abbia da andare a Vancouver – messaggio “mirato”: là trovasi in questi giorni una sorta di deputazione hockeystica ticinese – per ricavare emozioni dal ghiaccio: un salto a Faido nella serata di un sabato, e magari proprio per la sola fase discendente del terzo periodo d’un incontro di Terza lega, può raccontare più e meglio della Nhl quale sia lo spirito che aleggia sotto i pattini e quanto aleatoria sia l’onda d’una partita. Gruppo 1-est, ieri: il Nivo, sotto di due reti ad otto minuti dall’ultima sirena ed innervositosi alquanto dopo aver subito il 3-5 quando il Chiasso avversario era in “shorthanded” appena prima della pausa, è riuscito dapprima ad inventarsi un recupero sino al 5-5 nel volgere di 93 secondi (52.01, Joas Luppi; 53.34, Mattia Merzaghi) e sempre con l’uomo in più, e poi a staccare gli avversari con altrettanto perentorio uno-due fra il 58.31 (Nico Jacocagni) ed il 59.25 (Manuele Guscio) per il 7-5 finale. Nico Jacocagni a due riprese (2.07 per l’1-0, 29.51 per il 2-4 in superiorità numerica) e Manuele Guscio (30.28 per il 3-4) erano riusciti a tenere la squadra in partita, pur nella prevalente pressione dei rossoblù in fuga sino al 4-1 (6.18, Carlo Fibioli; 11.42, Luca D’Agostino; 12.10, Alessandro Laurenzano; 25.17, Patrick Rossi) ed ancora a doppio margine sul citato “shorthanded” del 38.38 (autore Davide Rampinini, primo goal dopo una stagione da inattivo in campionati federali, in precedenza con maglie di Ascona e Locarno). Poi il ribaltamento descritto, e da qui anche una constatazione: Chiasso in crescita, ma Nivo – ad organico su tre blocchi – capace di scrivere pagine importanti.