Passeranno alla storia, i Mondiali “Under 20” di hockey edizione 2022, e per una ragione semplice: si sono disputati (in parte), ma al 2022 non arriveranno nemmeno. Con intervento maturato via via che la situazione stava precipitando (ore 18.00: “Non escludiamo una simile ipotesi”; ore 21.00: “Discorso chiuso, non possiamo fare in modo diverso”), ostilità interrotte causa ripetute dichiarazioni di “forfait” da Covid-19 per singole Nazionali partecipanti e dunque, in ultimo, evento annullato sui due piedi. Reazioni di vario genere dai responsabili delle singole squadre: acqua sul fuoco da parte dei canadesi (“È la decisione giusta, ma simpatizziamo con tutti i partecipanti che purtroppo non potranno realizzare questo sogno nella sua intierezza”; e si può anche capire l’atto di convenienza, disputandosi tali Mondiali “Under 20” a Red Deer e ad Edmonton); dispiacere profondo da parte degli statunitensi (“Per lo sforzo compiuto, i nostri ragazzi hanno vinto in ogni caso”); irritazione in altri ambienti, soprattutto dopo la denuncia delle carenze nella gestione del cordone sanitario attorno alle squadre (in un albergo a Red Deer i giocatori Usa, che avrebbero dovuto godere di una bolla a prova di intrusione, si sono trovati a contatto ripetuto con gli ospiti di un matrimonio).
Tutti a casa, dunque, anzi no: per numerosi atleti non contagiati dal “Coronavirus” è già scattata la quarantena. Attese le decisioni in casa Svizzera, dove un caso di positività era stato rilevato; i tre ticinesi nel “roster” rossocrociato rimarranno tuttavia in Canada, trattandosi di atleti con militanza nelle “Iunior A” della Foglia d’acero (Brian Zanetti ai Peterborough Petes della Ohl; Attilio Biasca agli Halifax Mooseheads della Qmjhl; Lorenzo Canonica agli Shawinigan Cataractes della Qmjhl).