Decimo in stagione regolare; da minimo sindacale il suo aggancio – per la coda – al pre-“play-off”; turno superato, e vabbè, per andare alla sfida con il ServetteGinevra vincitore della prima fase. Per andare alla sfida e per uscire dalla scena, con dignità, d’accordo, ma perdere è sempre perdere. Non ha futuro sulla griglia del “play-off” dell’hockey di National league, da stasera, il Lugano: alla “Resega” di Porza la resa ai romandi, 2-5 sul tabellone quando sarebbe invero un 2-3, sola implementazione a gabbia libera gli ultimi due timbri degli ospiti. Fine delle ambizioni, fine delle speranze: il rischio c’era, e contro il rischio si va a sbattere, a volte; l’avevano capito già venerdì i davosiani, l’hanno compreso stasera – oltre ai bianconeri – in casa Berna ed in casa RapperswilJona Lakers, sesto turno fatale anche per loro, sicché in semifinale si ritroveranno prima, seconda, quarta e sesta del torneo di qualificazione.
Un tuffo nel nulla… – Cronaca nuda, non potendosi in questo caso – non sono più i tempi – alzare gli scudi difensivi. ServetteGinevra sùbito aggressivo e sùbito a bersaglio: 3.46, in goal Tanner Richard sugli assist di Vincent Praplan e di Simon Le Coultre; tentativo di risalita spezzato da una penalità minore sul conto di Calvin Thürkauf, situazione superata ma lo 0-2 è alle porte e si materializza al 13.40 su conclusione di Josh Jooris; quanto le cose stiano andando male dice anche la statistica al primo intervallo, cinque i tiri all’attivo, 13 quelli al passivo. La situazione pare precipitare al 28.51, terza firma ospite, stavolta dal bastone di Teemu Hartikainen; per dare una scossa ai bianconeri serve un’occasione e Calvin Thürkauf sfrutta (37.21) il “power-play” su penalità minore a carico di Marco Maurer; l’assist viene da Mark Arcobello e fra i 6’420 della “Resega” riaffiora un barlume di speranza; in fondo, si tratta solo di stringere i denti e di segnare un paio di volte per rinviare tutto al supplementare, stavolta le conclusioni nel periodo sono 13 contro sette e chissà.
… e la rimonta incompiuta – Terzo periodo, ultimi spiccioli di speranza: sei tiri contro zero in sei minuti, al 46.01 panca-puniti ancora per Marco Maurer, superiorità numerica del Lugano, nulla di fatto. Ormai sotto assedio la gabbia difesa da Robert Mayer, i romandi rinunciano persino a prendere l’iniziativa, ma sul parziale di 12 conclusioni contro zero nulla cambia ancora; ultimo quarto dell’ultimo terzo, 15.o tentativo, disco da Lukas Klok a Daniel Carr, ed è il 2-3 (55.23). Bisogna provarci e, dalla transenna, Luca Gianinazzi butta in pista quanto gli resta: primo assaggio di “rover” fra il 57.24 ed il 57.28, poi (57.48) nuovo richiamo di Mikko Koskinen per far spazio ancora al sesto uomo di movimento. Servirebbe la brezza della fortuna, che non viene: 59.18, a gabbia vuota colpisce ancora Tanner Richard. Il Lugano resta a sei in azione, ma nulla: accade invece che nella porta si depositi il rilancio lungo di Robert Mayer, goal della strasicurezza, 2-5 al 58.34. Gli ultimi 26 secondi sono lacrime, rammarico, rimpianto, disperazione, resa. Bello l’averci provato, ma questo non basta per salvare un’annata dannata, e per tutto il Ticino, e potrebb’essere che il peggio debba ancora venire.
I risultati – Berna-BielBienne 3-4 (serie sul 2-4, BielBienne in semifinale, Berna eliminato); Lugano-ServetteGinevra 2-5 (serie sul 2-4, ServetteGinevra in semifinale, Lugano eliminato); Zugo-RapperswilJona Lakers 4-1 (serie sul 2-4, Zugo in semifinale, RapperswilJona Lakers eliminati). Zsc Lions già qualificati alle semifinali (chiusa sul 4-1 la serie con il Davos).