Cinque punti su sei, e presi così, bastano per riconciliare il Ticino con l’hockey di massima serie: da un lato per la potenza di fuoco improvvisamente e finalmente espressa dal Lugano, dall’altro perché una partita già strapersa è stata ribaltata in meno di un “amen”, e sì che dall’altra parte c’erano non i Trasüdeciócc ma gli Zsc Lions circa il cui buonumore, sul pullman del ritorno, non siamo propriamente disposti a giurare. Respira anche la classifica, che nel frattempo sembra aver perso per strada l’Ajoie lasciato laggiù come un’àncora malconcia; da qualche parte, del resto, bisognava pur incominciare a risalire.
Liquidiamo la pendenza bianconera con lo stesso piglio con cui gli uomini di Luca Gianinazzi sono saliti dalle parti dell’Emmental per dare una ridimensionata agli Scl Tigers: fatta astrazione per un’entrata in materia farraginosa, con punteggio bloccato ad occhiali per buoni 18 minuti e prevalenza dei padroni di casa almeno per numero di conclusioni, una volta sbloccata la macchina delle sberle non c’è più stata storia sino all’8-0 condito da 42 tiri contro 25; doppiette di Michael Joly (18.07 e 32.27, qui a cinque-contro-quattro) e di Calvin Thürkauf (27.53 e 50.12, idem anche nella dinamica) e singoli timbri di Daniel Carr (27.15), Markus Granlund (33.30), Santeri Alatalo (43.17, “power-play”, prima rete nella stagione corrente) e Roberts Cjunskis (53.55; ieri l’esordio in massima serie, oggi il primo goal; altro che portare i pasticcini ai compagni); grandinate di assist per un bel colpo di fiducia alle statistiche individuali, unico rammarico la penalità di partita toccata a Daniel Carr (48.14) in rusticana tenzone con Pascal Berger e Joel Salzgerber, il primo dei quali parimenti avviato in anticipo verso gli spogliatoi; due volte uomo-assist anche Joey LaLeggia, che a rigore di “post” sulle piattaforme sociali non gode di stima unanime; “shut-out” sul conto di Niklas Schlegel, bella iniezione di fiducia anche questa.
Circa l’Ambrì, vedetela così: accoglienza da urlo per André Heim e per Alex Formenton riacquisiti alla causa – la facciamo breve – dalle sponde Nhl; ospiti soverchianti per produzione offensiva (chiuderanno a 47 tiri contro 23, tra l’altro con un tonitruante 20 contro tre nella frazione centrale), leventinesi sempre a rimorchio (cinque-contro-quattro sfruttato da Jakob Lilja all’11.14 in risposta a Dean Kukan, 6.56; indi 1-2 per bastone di Denis Malgin al 22.53 ed 1-3 in conseguenza del “power-play” convertito da Sven Andrighetto al 42.12) e brutte sensazioni; perso anche Nando Eggenberger (47.36) per penalità di partita, mah, cose messe male ma di quel male cui non si rimedia. Tim Heed e Michael Spacek sono tuttavia di avviso diverso: 57.17, quasi sullo scadere di una superiorità numerica, a bersaglio il ceco ed è 2-3; fuori Benjamin Conz per l’ultimo giro di assalti, Tim Heed ri-suggerisce con l’apporto di Laurent Dauphin, è l’ultimo disco giocabile e Michael Spacek fa 3-3 a quattro secondi dalla sirena; si va al prolungamento, Michael Spacek è ora un sorvegliato speciale ma sa come imbeccare il compagno, e Tim Heed rompe il digiuno per il 4-3 al 61.08. “Focus” sui due nuovi arrivati: Alex Formenton in utilizzo per 13.11 e con “plus-minus” sotto di due; André Heim da zero tiri ma speso utilmente negli ingaggi (12 vinti su 18); di più, da quest’ultimo, non si poteva pretendere.
I risultati – Scl Tigers-Lugano 0-8; AmbrìPiotta-Zsc Lions 4-3 (al supplementare); Berna-ServetteGinevra 2-3 (al supplementare); Kloten-Davos 3-2 (al supplementare); RapperswilJona Lakers-FriborgoGottéron 2-4; Zugo-Ajoie 7-2.
La classifica – FriborgoGottéron 34 punti; Zsc Lions 28; Zugo, Berna 22; Davos 21; Losanna 19; ServetteGinevra, RapperswilJona Lakers, Lugano 18; AmbrìPiotta 16; BielBienne 15; Scl Tigers, Kloten 14; Ajoie 5 (FriborgoGottéron 14 partite disputate; Zsc Lions, Berna, Losanna, RapperswilJona Lakers, Lugano, Scl Tigers, Kloten 13; Zugo, Davos, ServetteGinevra, BielBienne, Ajoie 12; AmbrìPiotta 11).