Ha assaggiato un po’ di Mestis ed un po’ di Liiga, da due anni a questa parte, con il Ketterä Imatra e con il SaiPa Lappeenranta, sud-est della Finlandia lato Russia nel senso che Lappeenranta dista dal confine quanto Lugano dal Gaggiolo e Imatra, addirittura, sta a cinque chilometri da Svetogorsk che è parte dell’Oblast di San Pietroburgo, e del resto i finlandesi, parlando di Svetogorsk, la chiamano ancora Enso, com’era prima della cessione del territorio, storiaccia post-bellica di tante guerre e che quale effetto ultimo ebbe l’esodo forzato della popolazione di un certo ceppo etnico. E c’entra parecchio con quella vicenda, benché per le carte sia nato a Edmonton cioè nel canadesissimo Stato dell’Alberta, Juho Markkanen, circa il quale si dirà soltanto trattarsi dell’ultimo e fresco arrivo – ieri la comunicazione dell’accordo – in casa Hockey club Lugano quale rinforzo alla periclitante pattuglia dei portieri: il giocatore, 20 anni fra due mesi, è figlio di Jukka Markkanen pariruolo che disputò quattro campionati, fra il 2009 ed il 2013, in quota allo Zugo, e concedendo una riapparizione occasionale nel torneo 2016-2017.
Carriera notevolissima, quella del babbo, che era partito dal Ketterä per passare al SaiPa Lappeenranta (stessi passi, dunque), indi al Tappara Tampere e di nuovo al SaiPa Lappeenranta, e da qui il balzo in Nhl (chiamata al quinto giro della “draft” 2011, numero 133 assoluto) per un totale di 135 incontri tra Edmonton Oilers e New York Rangers; a due riprese le esperienze in terra di Russia (Togliatti e Cska Mosca), appunto prima del quadriennio zugano e di altre quattro stagioni più uno scampolo con il citato Saipa Lappeenranta. Se il giovanotto valga quanto il padre sapremo fra un po’, stante la facoltà di godersi ‘sto gioiellino sino al termine del campionato (al SaiPa Lappeenranta stanno rimescolando le carte, annata-no con alloggiamento temporaneo della squadra al penultimo posto nella Liiga, insoddisfazione palpabile ad onta dell’ampiezza del “roster”); l’occasione è data, tra l’altro, dall’utilizzo di una licenza svizzera non influendo Juho Markkanen sul contingente-stranieri; l’esperienza a Lugano, per di più, è stata caldamente raccomandata dallo stesso Jussi Markkanen, che nel Saipa Lappeenranta è tornato a svolgere la funzione di “general manager”. E che in Juho, certo, vede riflessa una vita segnata anche da sofferenze indicibili: nel settembre 2008, quando era da poco sotto contratto con il Cska Mosca nella Kontinental hockey league, la morte del figlio Oli-Matias, quattro anni, schiantatosi al suolo dopo essersi spinto fuori da una finestra al quinto piano del palazzo in cui la famiglia era alloggiata (del fatto fu indiretto testimone lo stesso Juho). Nonostante la nascita di una bimba – Nelli Roosa Maria – nel gennaio 2010, a Cham, la coppia formata da Jussi Markkanen e da Sanna-Maria Markkanen si è dissolta nel marzo 2020 su richiesta di separazione legale presentata davanti al Tribunale distrettuale della Carelia meridionale.
188 centimetri l’altezza, 78 chilogrammi il peso, anch’egli già in “draft” Nhl ed un giro sopra il babbo cioè al quarto nel 2020, mittenti i Los Angeles Kings, ed ovvia presenza nel “giro” delle Nazionali giovanili; Juho Markkanen, che da lunedì 7 febbraio sarà disponibile sotto le volte della “Resega” di Porza per i primi allenamenti, con una raccomandazione: si eviti di metterla giù dura sulla puntualità, ché poi il ragazzo pesta troppo sull’acceleratore per cercare di arrivare in tempo e finisce nei guai, come gli accadde nel novembre 2020 quando fu intercettato in grave eccesso di velocità (149 chilometri orari su 100) appena fuori da Lappeenranta ed accusato di violazione della sicurezza stradale, e successivamente multato e condannato a sanzioni pecuniarie. Ecco, qualcuno dica a Juho Markkanen che da queste parti si rischia allo stesso modo.