Nella serata dei cinque successi esterni su sei partite e delle grappolate di goal, in questo tipo di National league dell’hockey può anche succedere che il Lugano trovi uno spiraglio per incominciare a credere di potersi buttare alle spalle tanto la crisi quanto le voci malevole. Può accadere e succede: a) sul ghiaccio della squadra che era capolista prima del confronto e che capolista rimane dopo il confronto; b) dopo un primo periodo sciagurato per improduttività (quattro tiri all’attivo) e per punteggio sul tabellone (tre goal al passivo); c) in assenza di stranieri quali Markus Granlund e Troy Josephs, oltre ovviamente ad Oliwer Kaski partitosene e già all’opera con la maglia dell’Hv Jönkoping in Svezia; d) nel giorno dell’innesto di Lukas Klok, difensore ceco che ad aprile 2022 era in Khl al Neftekhimik Nizhnekamsk, tra estate ed autunno ha militato in Ahl con i Tucson Roadrunners, indi è passato in Svezia con il Rögle ed ora è per l’appunto a Lugano, negli ultimi sei mesi più biglietti aerei che partite disputate. Occhio, ché adesso – sempre per i “Succede” – spariamo quei quattro botti che ci sono rimasti da Capodanno: punto e) per merito di Mark Arcobello, discusso e messosi in discussione, lontanissimo dagli “standard” di rendimento delle ultime quattro annate, due a Berna e due per l’appunto a Lugano. Una rondine non fa primavera ma non è detto, con licenza parlandosi, che essa debba solo fare cacca; morale, si prende questo come un atto augurale per possibili resurrezioni – non ancora probabili, ma possibili sì – foriere di magnifiche sorti e progressive.
E intanto, signori, prendiamo atto di una vittoria che ha del prodigioso per l’essere maturata con un ribaltone di cui a Ginevra si stanno ancora domandando cause e dinamiche. Erano difatti finiti sùbito sotto (4.06, Richard Tanner) e rapidamente allo 0-3 (7.21, Teemu Hartikainen; 17.48, Eliot Berthon) ed a ghiaccio dominato dagli avversari, i bianconeri; il mancato avvistamento del druido Panoramix autorizza a non credere che nell’intervallo non sia stata distribuita la pozione magica e dunque sarà capitato qualcosa d’altro ma qualcosa è necessariamente avvenuto. Recita difatti il tabellino a seguire: 21.31, Brett Connolly, 1-3; 27.49, Daniel Carr (a cinque-contro-tre); 31.59, Calvin Thürkauf, 3-3; 32.36, Mark Arcobello, già a referto con un assist. Altra pausa e qui l’occasione per affilare la mannaia: a Marco Müller (47.04, 3-5) la risposta di Daniel Winnik (50.00); poi Mark Arcobello per l’allungo (53.13), poi ancora Mark Arcobello a chiudere i conti in gabbia sguarnita (59.15). Oh, si considerino nel novero anche il goal ed i quattro assist di Brett Connolly; ma su questo tizio non si erano appuntate le critiche, mentre Mark Arcobello era sino ad oggi l’indiziato numero uno quale responsabile dell’annata-no. Alla riprova si capirà; nel frattempo, una fiammata fa sempre piacere.
I risultati – Berna-RapperswilJona Lakers 5-6; FriborgoGottéron-BielBienne 3-6; ServetteGinevra-Lugano 4-7; Scl Tigers-Ajoie 2-3 (al supplementare); Losanna-Kloten 3-4; Zugo-Zsc Lions 3-2.
La classifica – ServetteGinevra 72 punti; BielBienne 71; Zsc Lions, RapperswilJona Lakers 62; FriborgoGottéron, Berna 57; Davos 55; Kloten 53; Zugo 52; AmbrìPiotta 45; Scl Tigers, Lugano 44; Losanna 40; Ajoie 33 (Ajoie 38 partite disputate; Berna 37; ServetteGinevra, BielBienne, RapperswilJona Lakers, Kloten, AmbrìPiotta, Losanna 36; Zsc Lions, Scl Tigers, Lugano 35; FriborgoGottéron, Davos, Zugo 34).