Difficile far di peggio, nello spazio di sole 24 ore, e si parla solo di quel che consegue dai risultati. Oh, ma tutto preconizzato, tutto previsto, tutto preannunciato giusto ieri, su questa stessa pagina, mentre accadeva che in altre lande cronistiche – e la cosa incomincia a puzzare: se non di malafede, di connivenza tracimante nell’adesione ideologica – le situazioni venissero minimizzate, eh, accade, pazienza, ma tutto va ancora bene, madama la marchesa.
No: non può succedere che l’AmbrìPiotta, per quanto straincerottato (in “roster”, stasera, i 18enni Davide Gaeta quale 13.o attaccante ed Alessandro Ongaro-Molinaro quale secondo portiere; entrambi vengono da un gran giro di giovanili ticinesi, da Chiasso a Bellinzona ad Ambrì), crolli proprio quando i punti derivano dall’alzare di una tacca il rendimento; ma di quella flessione si era ormai avuta avvisaglia da oltre un mese, e verrebbe quasi da pensare che pessimo spartiacque sia stata la buona prova offerta alla “Coppa Spengler”, sicché lo 0-1 subito stasera alla “Valascia” di Quinto ad opera del ServetteGinevra (“shorthanded” di Daniel Winnik al 44.54) fa parte delle cose. Non può succedere nemmeno che il Lugano – quale era stata la promessa, al tempo della presentazione della squadra? Un attimo, sta ancora scritto qui sul “bloc-notes”: “Lato sinistro della classifica, a fine fase regolare”. Commento al tempo giustapposto: “Ah ah ah, battutona”) – vada per la seconda volta in autoaffondamento nel corso dello stesso campionato di National league, quasi che il ghiaccio della “Resega” si sciolga per prassi quando le cose diventano ordinariamente difficili; 78 minuti, gli ultimi 18 di ieri a Friborgo (parziale 0-5, sconfitta per 3-6) ed i 60 di oggi in quel di Porza (parziale 0-6, ops, totale 0-6), hanno infatti decretato il transito a piombo sotto la linea, sorpasso proprio da parte del Berna il cui neotecnico Hans Kossmann mai avrebbe creduto di venire qui a vendemmiare con la miseria di 22 tiri e di poter contare su una difesa da “shut-out” (39 parate in tutto per Toni Karhunen) soprattutto nel periodo centrale, quando i bianconeri hanno espresso una potenza di fuoco da disperazione, 19 conclusioni ma parziale sullo 0-0, raramente visti tanti occhi sgranarsi per le occasioni non convertite. Recitiamo qui e d’un fiato il tabellino, via il dente e via il dolore: 2.39, Andrew Ebbett; 3.32, Simon Moser; 7.18, Jeremi Gerber; 45.51, Tristan Scherwey; 50.39, Marc Kämpf; 51.41, Jeremi Gerber. Nemmen si sta a discutere della prestazione di Sandro Zurkirchen davanti alla gabbia; apporto del neoacquisto Johan Ryno, zero tiri e “plus-minus” negativo.
Ad ultimum, constatazione: AmbrìPiotta primo compagno dei RapperswilJona Lakers nel “play-out”; Lugano scavalcato e spedito tra i potenziali reietti, ed a questo punto con “focus” proprio sul Berna che dovrebbe perderne una dopo l’altra, da qui a fine torneo.
I risultati – AmbrìPiotta-ServetteGinevra 0-1; BielBienne-Davos 5-2; Scl Tigers-FriborgoGottéron 0-1; Lugano-Berna 0-6; RapperswilJona Lakers-Losanna 3-2 (al supplementare); Zugo-Zsc Lions 1-4.
La classifica – Zsc Lions 88 punti; Zugo 87; Davos, ServetteGinevra 83; BielBienne 75; FriborgoGottéron 70; Losanna 69; Berna, Lugano 66; Scl Tigers 59; AmbrìPiotta 57; RapperswilJona Lakers 52 (Zugo, Davos, FriborgoGottéron, Losanna, Berna, Scl Tigers una partita in meno).