Avanti 2-0, sconfitto per 3-5 e sarebbe stato un 2-5 se proprio all’ultimo Isacco Dotti non avesse almeno indorato la pillola. Si ferma di nuovo l’AmbrìPiotta della massima serie hockeystica svizzera, e si ferma sulla piazza di Davos dove i soliti noti incominciano a carburare, offrendo alla causa qualche valore che si chiama capacità di reazione, oggettiva qualità tecnica ed inventiva; al momento, quanto basta per mutare le sorti d’un incontro e per garantire mattoni nelle fondamenta dell’edificio. Per quanto riguarda i leventinesi, pianga sé stesso chi invece si paralizza davanti ad un ostacolo: càpita a qualcuno che, per contro, gode di contratto come se davvero fosse discatoriamente intraprendente, e ciò non si vede (Brandon McMillan, un tiro in 19.58 di presenza sul ghiaccio; per dire, Elias Bianchi ha prodotto in doppio in metà tempo d’impiego).
Bella delusione, soprattutto per le avvisaglie date da una partenza fulmicotonica in sponda ospite e cincischiante sul fronte davosiano: nemmeno il tempo di un’aggiustatina ai ritti della porta e Gilles Senn soccombe sotto la conclusione di Peter Regin (1.31), ed alla seconda vera occasione dell’Ambrì ecco maturare il 2-0 cui cooperano Diego Kostner e Dominic Zwerger per far felice Dario Bürgler al centro stagionale numero due (6.33); primo tè con doppio vantaggio anche nel computo dei tiri, 11 contro nove, buon presagio che sembra confermarsi in avvio con altre tre conclusioni dei leventinesi, ed in ciascuna delle circostanze molto fa lo scudo. Alla prima opportunità, però, Andrés Ambühl non perdona (25.24, sul sesto assist di Enzo Corvi e sul quarto di Dominik Egli); il tempo di girare la testa, penalità minore sul conto di Diego Kostner, e lo svedese Mathias Bromé dimostra di essere ormai sugli “standard” d’or è un paio d’anni, nessuno con le sue statistiche dalle parti dell’Örebro (27.59, “power-play” chiuso, 2-2); e ida questo momento i biancoblù prendono male aria ed acqua e qualsiasi altro elemento, imbarazzante l’assenza dagli “slot” di attacco, la gabbia dei grigionesi sembra rivestita di sostanze discorepellenti, quei tre tiri delle prime battute rimarranno unica presenza a tabellino per l’intero periodo (parziale, per l’appunto, tre contro 12). Poi, la flessione: il Davos non fa molto di piu rispetto all’Ambrì ma fa quel che serve, Dennis Rasmussen al 44.26 ed Enzo Corvi al 50.35 scoprono di non aver bisogno di altri attori per trafiggere Damiano Ciaccio. Due superiorità numeriche consecutive, addirittura per 35 secondi da cinque-contro-tre, non vengono in soccorso ai biancoblù che invece soccombono per esito di un fallo di Tobias Fohrler: minuto 55.21, rigore, Mathias Bromé converte, 2-5. Dal cuore di un “enfant du pays”, al secolo Isacco Dotti, l’ultimo ruggito che porta solo “maquillage” alla dimensione della sconfitta (59.11).
I risultati – Lugano-Berna 3-1 (ieri; per la cronaca vedasi in altra parte del giornale); Ajoie-ServetteGinevra 3-4 (ieri); BielBienne-Scl Tigers 1-4 (ieri); FriborgoGottéron-Zsc Lions 1-0 (ieri); RapperswilJona Lakers-Zugo 3-1 (ieri); Davos-AmbrìPiotta 5-3.
La classifica – BielBienne 22 punti; Zugo 18; Zsc Lions, Lugano, FriborgoGottéron 14; Davos 13; RapperswilJona Lakers 12; Scl Tigers 9; AmbrìPiotta, ServetteGinevra 8; Berna 7; Ajoie 6; Losanna 5 (BielBienne, Zugo nove partite disputate; Lugano, FriborgoGottéron, RapperswilJona Lakers, Scl Tigers, ServetteGinevra, Berna otto; Zsc Lions, Davos, AmbrìPiotta, Ajoie sette; Losanna sei).