Esaltarsi, manco per nulla: c’è poco da ridere, quando si vince di uno (il secondo goal si situa nella solita situazione da porta vuota a nanosecondi dall’ultima sirena, dà sicurezza ma è buono solo per gonfiare le statistiche individuali). Uscire soddisfatti dal ghiaccio, il giusto per via dei tre punti incamerati. Ragionare sul presente e capire che qualcuno è tenuto a darsi una svegliata sin da ora (come? Il signor attaccante è in sovraccarico da allenamenti? E tanti altri che partecipano a questo campionato, invece, come mai sono lindi e tirati a lucido?), più che necessario. Ciò detto, il Lugano dell’hockey di massima serie è in vetta alla graduatoria ed a punteggio pieno, cosa riuscita anche a BielBienne (3-1 ad Ajoie), FriborgoGottéron (6-3 a Berna), Zugo (5-2 sul Davos) e Zsc Lions (4-2 al ServetteGinevra); a far casella vuota restano i RapperswilJona Lakers, che a rigore di previsioni e stanti così le forze dovrebbero concludere nettamente alle spalle dei bianconeri.
Dalla cronaca: vantaggio grazie ad un’autorete (7.17) ossia ad una deviazione sfortunata che premia Matteo Nodari (assist di Tim Traber), portiere ospite richiamato già al 57.28, raddoppio assegnato a Mark Arcobello (59.41) con la collaborazione di Julian Walker e di Troy Josephs; 2-0 con 33 tiri contro 28 (ma 10 contro 16 nell’ultimo periodo), Calvin Thürkhauf il più produttivo in attacco (sei conclusioni). A Niklas Schlegel portiere, sia per lo “shut-out” sia per un paio di interventi meritevoli, la palma del migliore; Mikkel Boedker, non visto se non per le due prime lettere del suo cognome.