Dato tre volte per vinto nel corso dell’incontro (sull’1-0 e sul 2-1 nei regolamentari, indi dopo il terzo rigore), il paleoscopico trofeo della “Coppa Spengler” di hockey fu finalmente issato questo pomeriggio, sul ghiaccio di Davos, da Daniele Grassi e da Inti Pestoni per l’intiera schiera dell’AmbrìPiotta che al quinto ed ultimo rigore della serie si era poco prima imposta sullo Sparta Praga nell’atto finale dell’edizione 2022 del torneo discatorio. Daniele Grassi quale capitano, Inti Pestoni quale attaccante e risolutore nel momento in cui freddezza e talento e fortuna erano in qualche modo chiamati a convergere; ché di congiunzioni astrali avverse avevano fatto esperienza, giusto poco prima, due suoi compagni i cui tiri stanno ancora facendo riverberare l’asta della porta difesa da Jakub Kovar ciclonico locago (e di ciò s’ebbe riscontro in un rinvio per ripartenza volante, per buona sorte interrotta da uno degli zebrati). Eccellente, il portiere dei cechi, anche se la mera statistica dirà che stavolta gli si deve preferire Janne Juvonen posto a presidio della gabbia leventinese: contati quattro interventi salvifici, tre miracolistici con porzioni di corpo che non esistono sulla tavola anatomica ed uno di inguine in frombola, cioè disco colto ad altezza conchiglia, indi tronco del corpo in rotazione e solo dopo le gambe a seguire, disco trattenuto pertanto in levitazione davidcopperfieldiana, infine riallocazione del disco in ricaduta fuori dalla portata degli attaccanti; e sarebbe stato un goal determinante.
3-2, in ultimo, per il primo titolo in bacheca dal millennio scorso: vi era stata la Supercoppa europea nel 1999, vi erano state due “Continental cup” nel 1999 e nel 2000, ed ovviamente qualcuno serba ancora memoria della Coppa Svizzera 1962, tempi di Cipriano Celio e di Flavio Juri e di Franco Panzera, 5-3 sul Villars. Qui l’impresa mai riuscita ad una ticinese (il Lugano si fermò per tre volte in finale, l’ultima nel 2016); e vi sarà anche una partecipazione alla “Coppa Spengler” del prossimo anno, per automatico diritto alla difesa del titolo, nell’edizione del secolo essendo tale manifestazione in vita dal 1923 (ma non furono disputati i tornei 1939, 1940, 1949, 1956, 2020 e 2021). Dell’incontro, che dire? Sùbito strada in discesa, Michael Spacek per Filip Chlapik ed Alex Formenton a bersaglio (5.45); svista al cambio successivo, pareggio dell’enomotarco David Tomasek (6.35); avvio di periodo centrale, inferiorità numerica, Alex Formenton si fuggì tuttavia e dacché volle essere lieto piazzò il disco in retrovia, 2-1 urlante (23.41). Ultima frazione: superata con orgoglio una penalità minore, tutto gestito in ordine, un ago ebbe ad infilarsi fra gli ingranaggi della difesa e su disco ballonzolante dopo respinta corta di Janne Juvonen ecco avventarsi Roman Horak, sdeng dell’oplita armato alla leggera, pari di bel nuovo (53.53).
Più Atene, pardon, più Ambrì che Sparta nel supplementare, ed ai rigori s’ebbero il nulla al primo giro, il vantaggio Ambrì (Dario Bürgler) al secondo, situazione immutata al terzo; qui parziale invasione di pista, pare che alla panca biancoblù fosse stato detto che la serie era su tre e non su cinque tiri, gioia rimasta nella strozza; ripresa, ancora buco e buco al quarto turno, indi goal di Erik Thorell (un titolo nazionale in Svizzera con lo Zugo nel campionato 2020-2021) per i praghesi e bon, toccò all’Inti Pestoni già straripante durante l’intiero confronto. Partenza d’un lento da treno del latte, diagonale con proiezione angolo degli spalti, sabongina carognetta, “Spengler” vinta. Riferito che si sia di appunti volanti rimasti qui sul taccuino e che rischierebbero di rimanere impubblicati in eterno (“John Jooris potrebbe essere un uomo per il futuro?”; “Alex Formenton avrà anche i suoi problemi ma è un bel fenomeno, sul breve…”; “Nando Eggenberger sembra uno che ha giocato da sempre con questa squadra”; “Chissà che cosa sarebbe stato Vili Saarijärvi – difensore in prestito dagli Scl Tigers, ndr – con mezza spanna di statura in più”; alla fine, total uninteressant), ciò detto a sgombero del blocco-appunti ed aggiunta mentalmente la sismosensibile cioè terremotata galleria di facce proposta da Filippo Lombardi presidente dell’Ambrì da mezzogiorno a metà pomeriggio, what else? Ah, sì: passata la festa, già posdomani si torna al campionato, che è cosa seria.