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Gran Consiglio tra Consuntivo 2024 e deduzioni per le Casse malati

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Si profila cosa lunga (un rapporto di maggioranza e due rapporti di minoranza, tutti legittimi ma con il rischio delle ridondanze), oggi in quel del Palazzo delle Orsoline in Bellinzona, per il dibattito sul Consuntivo 2024 che in realtà è pacchetto chiuso e, qualora gli onorevoli granconsiglieri siano così cortesi da non voler trascendere in ragionamenti contorti ed estranei all’oggetto, andrà lineare al dibattito organizzato sul tema generale ed al dibattito ridotto circa i singoli Dipartimenti. Maggior interesse si troverà sull’analisi dell’iniziativa popolare legislativa pertinente al contenimento dei costi da assicurazione malattia, figurando qui un rapporto (di maggioranza) firmato da Matteo Quadranti ed un altro da Ivo Durisch; tema che fa da testata sinistra di ponte con l’altra testata offerta dall’iniziativa popolare legislativa per una deduzione integrale dei premi di Cassa malati, e qui gli schieramenti sono ben tre (ancora Ivo Durisch per il primo rapporto di minoranza, Maurizio Agustoni il relatore del secondo).

Detto del giro di stanziamenti allineati e circa uno dei quali è sorprendente l’assenza di posizioni non diciamo critiche, ma almeno interrogative, il vero punto caldo della sessione in apertura alle ore 14.00 si lega ad un’ipotesi di modifica della Costituzione cantonale, modifica funzionale all’introduzione di uno sbarramento (in tempi di fallito “quorum” di Tricoloria, ecco l’ipotesi di “quorum” alla ticinese) per l’elezione del Gran Consiglio. Ci sarà dibattito libero, prevedibile l’arrocco (ops, concetto abusato, ma pertinente in questo caso) da parte degli esponenti di formazioni rappresentate appena al di sopra del minimo sindacale. Al centro della questione, non già la maggiore o minore funzionalità dell’istituzione-Legislativo, ma il “Cui prodest?” e soprattutto il “Cui non prodest?”…