Home POLITICA Gran Consiglio, si riparte. Con più donne, e “PiùDonne”

Gran Consiglio, si riparte. Con più donne, e “PiùDonne”

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13 i punti all’ordine del giorno (a dibattito solo il divieto di fumo in spazi “dedicati” ai minori ed i rapporti annuali 2016 e 2017 dell’“Ente ospedaliero cantonale”) nell’odierna seduta del Gran Consiglio a Palazzo delle Orsoline in Bellinzona, a tutti gli effetti primo appuntamento della nuova legislatura dopo la seduta di insediamento con nomina di Claudio Franscella quale presidente dell’assemblea. Di fronte al prevedibile schieramento dell’Esecutivo “in corpore”, e qui l’unica novità consiste nel nome di Raffaele De Rosa al posto di Paolo Beltraminelli in quota pipidina con conseguente abbassamento dell’età media (fuori un 58enne, dentro un 46enne, a 49 anni la linea), rapido riepilogo per quanto riguarda le squadre al “via”: nove in tutto, e come prima, le compagini, entrata la formazione “PiùDonne”, uscito l’unico rappresentante di “MontagnaViva”; nessuna compagine in rappresentanza monocratica, Lega dei Ticinesi depauperata di quattro elementi, comunisti e Udc al “più uno” (l’Udc, come “LaDestra”, godette infatti dell’apporto dell’indipendente Cleto Ferrari nel finale del quadriennio e passa effettivamente da sei a sette parlamentari); triplicati (da uno a tre) gli esponenti del “Movimento per il socialismo”; “meno uno” per Partito popolare-democratico e Partito liberale-radicale; invariata consistenza per Partito socialista e “Verdi del Ticino”. In scala discendente: Plr 23 deputati, Lega dei Ticinesi 18, Ppd 16, Ps 13, Udc 7, “Verdi del Ticino” 6, Mps 3, “PiùDonne” 2, Pc 2. Pur perdendo nomi storici quali Maruska Ortelli (che è tuttavia prima subentrante) e Patrizia Ramsauer in quota Lega dei Ticinesi e Pelin Kandemir Bordoli in quota socialista, emiciclo decisamente più rosaceo: da 22 a 31 le donne elette.

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