(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 21.07) Non è bastato l’entusiasmo per il nuovo massimo storioco a 10’287.83 punti a salvare lo “Swiss market index” della Borsa di Zurigo da un pomeriggio in cui, oltre alle prese di beneficio, prevalente fra gli operatori è stato il pessimismo su prospettive industriali in Europa ed effettivo significato del taglio dei tassi da parte dei vertici della “Federal reserve” negli Stati Uniti. Zavorrante il comparto finanziario tradizionale (“Credit Suisse group Ag” il peggiore, meno 1.21 per cento); “Geberit Ag” (più 0.93) capofila; chiusura effettiva a 10’219.82 punti (meno 0.34 per cento). Dalle altre sedi primarie di contrattazione: Dax-30 a Francoforte, meno 0.34; Ftse-Mib a Milano, più 0.21; Ftse-100 a Londra, meno 1.12; Cac-40 a Parigi, meno 0.62; Ibex-35 a Madrid, meno 0.29. Flessioni modeste, fra lo 0.14 e lo 0.52 per cento, in corso a New York. In calo a 110 centesimi di franco il cambio per un euro.