Una passione sviscerata per il Ticino, si direbbe, alla voce “Interessi principali” del 19enne tunisino che, godendo di residenza in provincia di Varese, con buona sistematicità in tempi recenti ha varcato il confine per dare libera espressione al proprio talento predatorio, come dimostrano i vari precedenti specifici constatati dalle forze dell’ordine al momento dell’ultimo arresto, storia di giovedì 1.o maggio in quel di Stabio. Il fermo del giovane ha avuto luogo anche per conseguenza di informazioni giunte circa l’avvenuto furto di una bici elettrica all’interno di un’autorimessa di Stabio; convergenti in ultimo sulla stazione ferroviaria della linea Mendrisio-Varese gli effettivi della Polcantonale, della Polcom Mendrisio e dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini, ed in prossimità della stazione ecco scattare le manette. Del giovane sono ipotizzabili responsabilità o corresponsabilità in altri episodi analoghi; nello scenario figura anche l’ipotesi dell’esistenza di un gruppo organizzato tra ricognizioni, prelievo non autorizzato nel senso stretto del termine ed esfiltrazione. A carico del 19enne addebiti per furto, violazione di domicilio, danneggiamento ed infrazione alla Legge federale sugli stranieri. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Simone Barca.