In un mondo ed in un’era densi di vincoli logici e di diritti paradossalmente negati (paradosso è, nel caso di specie, l’incongruità emergente dal confronto fra situazioni analoghe ovvero omologhe ovvero simili ovvero eguali “tout court”), può accadere che qualunque obbligo in meno sia accolto e da accogliersi con sollievo. È il caso del sempre rilevante divieto assoluto di accensione dei fuochi all’aperto, in verità non propriamente rispettato alla lettera da vari soggetti già nello scorso fine-settimana ed infine revocato con decorrenza dalle ore 17.00 di oggi, come da informativa uscita dalla Sezione forestale dell’Amministrazione cantonale. La decisione è conseguente alle mutate condizioni climatiche sul territorio ticinese e del Moesano ed alla consistente riduzione dei rischi di incendio. Restano in vigore le prescrizioni generali definite nel testo del regolamento di applicazione dell’ordinanza anti-inquinamento atmosferico e, ovviamente, i limiti imposti dalle norme di base a contenimento dell’epidemia da “Coronavirus”.