Esistono parole omografe ed omofone: se dici “riso” puoi intendere l’alimento oppure una reazione d’istinto, e nervosa, e dal contesto si comprenderà il senso del discorso. Se dici “mafioso”, invece, spendi un aggettivo non suscettibile di interpretazIone. Come è allora possibile che nell’offerta di una linea di referenze della “Coop”, esattamente quella “Coop” che copre l’intero spettro della distribuzione moderna in Svizzera, sia entrato il “Caffè Mafioso”, e senza che alcuno abbia battuto ciglio? Occhio: non è in discussione il prodotto, base arabica da dichiarata coltivazione biologica in Perù e con tostatura a mano in Svizzera, note speziate di nocciola e cioccolato e sottili note fruttate, come recita la scheda promozionale; qui si parla proprio della denominazione, aggravata dall’agghiacciante frase – sempre nel profilo fornito dal venditore – secondo cui il “Caffè Mafioso” è un tipico espresso “che non deve temere il confronto con i suoi fratelli italiani”. Temiamo invece che ai vertici della “Coop” qualcuno non abbia nemmeno intuito l’entità della sciocchezza commessa; il che non esime dalla responsabilità, anzi, la rafforza.