Scherzi curiosi combina la memoria, certo; ad esempio, dovendo inventare lì per lì una balla plausibile, c’è chi fa affidamento sull’ultimo ricordo e su di esso costruisce la risposta, a costo di passare per sprovveduti. In questo senso, degnissimo del “Premio sprovveduto dell’anno”, edizione 2023, è il ladro 35enne – un italiano con residenza a Milano – che ieri pomeriggio fu fermato da agenti della Polizia di Stato nella zona del lungolago lato viale Geno, di fatto durante il tentativo di scardinamento di una vettura posteggiata: dopo aver affermato di non avere documenti con sé, l’uomo fornì false generalità e cioè intestandosi l’identità di un tizio a caso, ma nemmen proprio così, trattandosi di nome e cognome desunti dall’indirizzo presente su una busta in suo possesso. Aspetto non previsto: quel nome e quel cognome, e cioè la persona che al nome ed al cognome sta dietro, uno degli agenti conosceva così come conosce benissimo per ragioni di rapporti personali.
Morale: arresto, sequestro dei materiali detenuti dal ladro (un cellulare, quattro chiavi per aprire e mettere in moto altrettante auto, un coltello, alcuni gioielli) e denuncia per ricettazione, possesso di armi e false dichiarazioni circa l’identità. Per inciso, il legittimo detentore di quel nome e di quel cognome è stato rintracciato contestualmente all’identificazione del 35enne, risultato poi avere numerosi precedenti; sorpresa, il soggetto “vero” si trovava in una sede operativa delle forze dell’ordine, nello specifico la caserma dei Carabinieri, per la denuncia del furto subito in casa.